2016-03-19 07:33:00

Ue-Turchia contengono i flussi. Ong umanitarie: una vergogna


Accordo tra l’Unione Europea e la Turchia per ridurre i flussi verso le coste della Grecia. Ankara ha ottenuto altri tre miliardi di euro di sostegno e un'accelerazione sulla liberalizzazione dei visti. “Un accordo storico” per il premier turco Davutoglu, una vergogna per le organizzazioni umanitarie. Massimiliano Menichetti:

Dopo dieci giorni di negoziati tra cancellerie e trattative dell’ultimo minuto l’Ue e la Turchia hanno siglato a Bruxelles un'intesa per ridurre i flussi verso le coste greche. Saranno monitorati anche i confini di terra per evitare possibili nuove rotte. Le misure prevedono il rimpatrio di tutti i migranti che arriveranno illegalmente in Grecia a partire già da domani in accordo con il “diritto internazionale, dunque escludendo qualsiasi tipo di espulsione collettiva e in pieno rispetto del principio di non-refoulement, ovvero che una persona bisognosa di protezione non può essere riconsegnata al proprio carnefice. “Una sfida enorme per Atene” ribadisce il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker,  “a cui - sottolinea - non dovrà mancare il “sostegno” di Bruxelles e degli altri Stati membri. La Turchia ha ottenuto un’accelerazione del percorso verso la liberalizzazione dei visti per i propri cittadini che intendano viaggiare in Ue. Sul fronte risorse il Vecchio continente  velocizzerà l'erogazione dei 3 miliardi di euro promessi per i rifugiati siriani in Turchia, identificando "entro una settimana" una lista di "progetti concreti" da finanziare. Una volta che queste risorse si esauriranno, l'Ue mobiliterà altri fondi per 3 miliardi fino alla fine del 2018. Per il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che ha guidato le trattative, si tratta di un'intesa "equilibrata che accoglie le preoccupazioni cipriote" e proprio il premier turco Ahmet Davutoglu parla di "giorno storico", ma le organizzazioni umanitarie definiscono l'accordo una “vergogna", nonostante tutte le richieste di asilo saranno "trattate singolarmente" e in cooperazione con l'Unhcr, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.








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