I vescovi sudafricani si dicono “profondamente turbati” dall’affermazione del vice Ministro delle Finanze, Mcebisi Jonas, secondo il quale la famiglia Gupta gli avrebbe offerto il posto di Ministro delle Finanze. “È vitale che le alte cariche dello Stato non siano compromesse dal coinvolgimento in interessi personali o commerciali” afferma una dichiarazione pervenuta all’agenzia Fides della “Southern African Catholic Bishops’ Conference”.
I vescovi dicono no alla politica clientelare
Jonas ha rivelato di aver ricevuto da parte della famiglia Gupta l’offerta di diventare
Ministro delle Finanze all’indomani del siluramento da parte del Presidente Jacob
Zuma del precedente titolare della carica, Nhlanhla Nene, una figura apprezzata per
le sue capacità. Jonas aveva respinto l’offerta e l’incarico è stato affidato a Des
van Rooyen. La famiglia di imprenditori di origine indiana era balzata agli onori
della cronaca nel 2013 quando era scoppiato uno scandalo per l’uso di aerei militari
e forze di polizia per trasportare e proteggere gli invitati ad un matrimonio di un
membro della famiglia. Anche allora i vescovi sudafricani avevano stigmatizzato la
commistione tra pubblico e privato.
Le inteferenze della famiglia Gupta sulla nomina dei ministri
Anche altri pubblici ufficiali hanno rivelato interferenze della potente famiglia
Gupta, considerata vicina al Presidente Zuma, nella nomina di cariche pubbliche, un
fatto sottolineato dai vescovi: “Le rivelazioni del signor Jonas danno credito ad
altre asserzioni del coinvolgimento della stessa famiglia nella nomina di ministri”. “Tali
interferenze minano seriamente la trasparenza e la responsabilità del governo del
Sudafrica, e tradiscono la lotta della popolazione per la libertà economica e politica”
affermano i vescovi.
I vescovi chiedono al governo si uscire dall'ambiguità
“La Southern African Catholic Bishops’ Conference chiede al Presidente Jacob Zuma
e alla leadership dell’African National Congress (il partito di governo, ndr.) di
dimostrare senza ambiguità che queste allarmanti scorrettezze nella condotta degli
affari di alto governo non siano più tollerate”.
“Desideriamo sottolineare che si tratta di una questione di interesse vitale per il
bene comune di tutti i sudafricani: non è una questione di partiti politici, nella
quale, come Chiesa, non abbiamo interessi specifici” precisano i vescovi. “Il Sudafrica
sta attraversando un periodo difficile, dal punto di vista economico e politico, e
solo rimanendo fedeli ai valori fondamentali di buon governo e di integrità della
vita pubblica che saremo in grado di far fronte e superare queste sfide” conclude
la dichiarazione. (L.M.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |