Torna il bellissimo personaggio del panda Po in “Kung Fu Panda 3”, da oggi sugli schermi italiani - anche in 3D -, film diretto da Jennifer Yuh Nelson e l'italiano Alessandro Carloni. Il paffuto orso bianco e nero questa volta è chiamato a difendere la sua famiglia e diventare così un vero eroe. Il servizio di Luca Pellegrini:
Clip dal film
“Papà!” – “Da' al tuo vecchio un abbraccio”…
“Vieni con me, c’è un villaggio segreto dei panda sulle montagne”...
“Wow!!!” – “Benvenuto a casa, figliolo!”.
Po è diventato grande, un panda ancora più grande. Sempre molto goloso e pasticcione. Non sa della missione che lo aspetta, salvare addirittura tutta l'allegra e perditempo comunità dei panda, che vive in un luogo misterioso. Conoscerà finalmente le sue origini dopo aver ritrovato il babbo Li Chan, perduto tanti anni prima, capace di mangiare trentadue ravioli in un colpo solo. Kung Fu Panda 3, apre un nuovo, coloratissimo capitolo nella storia di Po, che ancora una volta nell'edizione italiana ha la voce di Fabio Volo, felicissimo d’essere tornato a convivere con questo simpatico personaggio:
R. - Questa è la terza esperienza di Po e quindi ormai mi sento, ovviamente, un po’ lui. In più la storia che racconta questo personaggio è la storia di un ragazzo goffo, che ha un sogno più grande del destino che la sua famiglia e il suo contesto sociale gli ha, in qualche modo, imposto. Nonostante non abbia un fisico incredibile, dei super-poteri o anche solo dei semplici talenti, sogna di diventare un guerriero e alla fine ce la fa. Quindi io dico sempre che “Kung Fu Panda” è il film più autobiografico cui io abbia mai partecipato: per lo stesso motivo per cui Po si ribella al padre che fa "noodles" e sogna di diventare un guerriero. E’ sempre molto divertente doppiarlo e adesso poi sono anche papà: l’idea che un giorno i miei figli vedranno questo cartone animato, con la mia voce, mi inorgoglisce molto…
D. - C’è un messaggio importante nel film, per i piccoli e per i grandi…
R. – I messaggi che passano sono fantastici: non farti mai dire dagli altri che non puoi fare delle cose; credici fino in fondo; ma soprattutto che, alle volte, il cuore e la passione possono superare le capacità anche proprio fisiche o appunto il poco talento che uno ha.
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