2016-03-16 11:00:00

Il cardinale Parolin: l'Anno Santo possa portare la pace in Siria


Dopo cinque anni di guerra la Siria possa finalmente ritrovare la pace: è l'auspicio espresso ieri sera dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in occasione della mostra "Antiquorum habet" sulla storia dei Giubilei, inaugurata a Palazzo Giustiniani a Roma con il presidente del Senato Pietro Grasso. Per il porporato bisogna sperare nel successo dei negoziati di Ginevra. Alessandro Guarasci:

Dall’Anno Santo arrivi una speranza per la pace. Il cardinale Pietro Parolin visita una mostra al Senato sulla storia dei Giubilei e a margine parla di quanto sta avvenendo in Siria:

"E' nostro vivo desiderio che l'Anno Santo possa avere anche conseguenze a livello politico, nel senso di fermare la guerra in Siria, per la gente è una situazione insostenibile, le sofferenze indicibili di questa popolazione devono trovare eco nei nostri cuori e nel cuore dei politici".

La comunità internazionale spera nei colloqui di Ginevra, e positivo è anche il ritiro della Russia. Ancora il cardinale Parolin:

"I tentativi si ripetono, speriamo che abbiano successo, segnali positivi non lo so perché finora non hanno ottenuto successo. Vediamo se con queste ultime mosse, col ritiro della,Russia, se tutto questo può portare a un progresso nelle trattative e al raggiungimento di una soluzione politica".

Dal 18 marzo poi il cardinale ha ricordato che sarà in visita in Macedonia, precisando che "ci sara' anche un momento d'incontro con i rifugiati". 

La mostra si intitola "Antiquorum habet" ed è ospitata nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, fino al 1° maggio. L'esposizione offre a pellegrini e visitatori la possibilità di approfondire la storia dei Giubilei, dal 1300 ai giorni nostri, dagli itinerari dei pellegrini alla storia delle Basiliche papali: manoscritti e libri a stampa, antichi e moderni, incisioni, giornali e riviste, fotografie provenienti dalle raccolte librarie e documentarie del Senato della Repubblica. Per il cardinale Parolin la mostra "è un segno di attenzione" per l'Anno Santo voluto da Papa Francesco.








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