2016-03-15 15:00:00

Bagnasco: famiglia è indebolita da omologazioni infondate


E’ l’ora di una grande responsabilità: la politica si impegni giorno e notte per misure concrete a favore della famiglia e dell’occupazione. Sono questi i veri passi con cui presentarsi all’Europa a testa alta! E’ il forte appello lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, in apertura del Consiglio permanente ieri a Genova, dove a maggio Papa Francesco aprirà i lavori dell'Assemblea generale della Cei. Nella sua ampia prolusione, l’attualità nazionale con la nuova condanna alla maternità surrogata e la preoccupazione per una società che ignora la decomposizione culturale in corso. Duro anche il richiamo all’Europa, poco lungimirante in merito al “cataclisma umanitario delle migrazioni” e indifferente alle persecuzioni anticristiane. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Non indeboliamo la famiglia con "omologazioni infondate trattando allo stesso modo realtà diverse". Non creiamo di fatto "situazioni paramatrimoniali". La famiglia è un tesoro, è capitale d’impresa, è perno sociale. Il cardinale Bagnasco richiama la politica italiana a favorirla e a contrastare l’avanzata della "deriva individualista, radicale e liberista":

“Mentre riaffermiamo con tantissima gente che avere dei figli è un desiderio bello e legittimo, così è diritto dei bambini non diventare oggetto di diritto per nessuno, poiché non sono cose da produrre. Tanto più che certi cosiddetti diritti risultano essere solo per i ricchi alle spalle dei più poveri, specialmente delle donne e dei loro corpi”.

C’ è un clima che vuole cambiare le "categorie dell’umano", maturato nel benessere materiale, osserva il cardinale, un "clima aggressivo nei confronti di chi la pensa diversamente". Ma a preoccupare il presidente dei vescovi italiani c'è anche una "decomposizione culturale accecante" di cui finora si è stati complici:

“Emerge un inquietante, assoluto vuoto interiore, una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno di sensazioni forti, per cui la tortura e il delitto sono pensati, voluti e vissuti per se stessi. Come società siamo talmente accecati di fronte ai segni della decomposizione culturale da continuare a mettere energie, tempo, risorse in tutt’altro? Siamo preoccupati che non si sia aperto un serio, corale dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialità o vile rassegnazione di fronte alla cultura dello 'sballo' con droghe, alcool, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui”.

L’appello è alla società perché si interroghi su valori, idee e regole che trasmette ai giovani. Ma l’appello è anche all’Europa: c’è una indifferenza crescente nell’opinione pubblica che "grida vendetta al cospetto di Dio", rileva il porporato, sia davanti al “brutale accanimento contro la fede cristiana”, vedi gli ultimi fatti dello Yemen, sia al “cataclisma umanitario delle migrazioni”:

“Dall’inizio del 2015, sono morte 4.200 persone, di cui 330 bambini solo nel Mar Egeo! Che spettacolo dà di sé l’Europa? Dobbiamo confrontarla con i volti sfatti e terrorizzati dei bambini e dei vecchi, di questa gente che si sottopone a indicibili fatiche, stenti, pericoli, disposti a sparire fino a perdere la vita. E che spesso non vuole o non può più tornare indietro. Può l’Europa, culla di civiltà e diritti, erigere muri e scavare fossati? La vigilanza intelligente è doverosa - e le nostre Forze dell’Ordine ne hanno dato prova anche in questi giorni - la strategia di integrazione non è facile, ma la Casa europea e le stesse Nazioni Unite stanno affrontando tale cataclisma umanitario con lungimiranza ed efficacia?”.

Come impegno della Chiesa italiana il cardinale Bagnasco ribadisce invece la volontà di costruire ponti attraverso il dialogo, dare voce al popolo, sostegno morale alla società, di lottare contro la pedofilia e restare vicina ai sacerdoti, ai tanti che, tranne qualche “ombra dolorosa che getta discredito", lavorano in modo limpido e gratuito. Alla vita e alla formazione del clero sarà dedicata la prossima Assemblea generale di maggio, che sarà proprio Papa Francesco ad aprire a Genova.








All the contents on this site are copyrighted ©.