Si chiama Hanan Al Hroub la vincitrice del premio “Insegnante mondiale 2016”. Ad annunciare il suo nome, ieri sera, è stato Papa Francesco in persona, in un videomessaggio inviato al quarto Forum globale sull’educazione, svoltosi a Dubai, negli Emirati Arabi. L’evento, sul tema “Una maggiore responsabilità collettiva per l’educazione pubblica”, è stato organizzato dalla Fondazione Varkey, ente no-profit nato per migliorare gli standard educativi dei minori disagiati nel mondo. Il servizio di Isabella Piro:
“Artesanos de humanidad y constructores…”
“Artigiani di umanità, costruttori della pace e dell’incontro”:
così Papa Francesco definisce gli educatori nel suo videomessaggio. Il Pontefice ringrazia
la Fondazione Varkey perché incoraggia gli insegnanti di tutto il mondo nel loro sforzo
di “creare una società globale sostenibile”, anche attraverso la collaborazione con
le “Scholas Occurrentes”, la rete internazionale di scuole nata in Argentina per volere
dell’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, e che opera “a favore
dell’integrazione e della pace nel mondo”. “Insieme – dice il Pontefice – si potrà
dare agli educatori il meritato riconoscimento per il grande impatto che hanno sulle
nostre vite” e restituire alla loro professione la giusta posizione, come “la più
rispettata della società”.
“Enseñar a jugar a los chicos…”
Poi, l’annuncio del premio ad Hanan Al Hroub. Docente
palestinese, cresciuta in un campo-profughi, Hanan ha creato una metodologia di apprendimento
basata sul gioco per aiutare i giovani a superare le situazioni traumatiche e per
educare alla pace. Congratulandosi con lei per “il prestigioso premio ricevuto”, il
Papa sottolinea che “un bambino ha il diritto di giocare e parte dell’educazione consiste
nell’insegnare ai bambini a giocare, perché è nel gioco che si impara la socializzazione
e la gioia di vivere”.
“Un pueblo que no es educado es un pueblo que decae…”
Per questo, sottolinea Francesco, “un popolo non educato,
a causa della guerra o di altri motivi, è un popolo che decade” sempre di più, fino
a sprofondare “a livello dell’istinto”. Infine, l’auspicio del Pontefice è che “i
governi si rendano conto della grandezza” del compito che hanno i docenti. Al termine
del videomessaggio del Papa, a Dubai è stato piantato un ulivo, simbolo della pace.
Esperienza-pilota delle Scholas Occurrentes
Da ricordare che lo scorso 3 febbraio, in Vaticano,
durante l’udienza concessa da Francesco alle “Scholas Occurrentes”, il ministro di
Gabinetto degli Emirati Arabi, Mohammed Al Gergawi, e il presidente della Fondazione
Varkey, Sunny Varkey, hanno invitato le Scholas a organizzare un’esperienza-pilota
con i giovani di Dubai, prima esperienza della rete educativa argentina in un Paese
musulmano.
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