Torna la paura in Turchia. Almeno 37 persone, inclusi i due attentatori, sono morte e altre 125 sono rimaste ferite in un attacco kamikaze avvenuto ieri sera nel cuore della capitale Ankara. Le autorità, anche in questo caso, accusano i curdi, L'attentato non è stato rivendicato. Il servizio di Marco Guerra:
Erano da poco passate le 18.30, l'ora di punta del traffico domenicale, quando
un'auto carica di esplosivo si è schiantata contro un autobus nei pressi di una fermata
affollata di persone e dove si trovavano molti diversi altri veicoli. L’attacco è
avvenuto nella centralissima zona di Kizilay, nei pressi del parco Guven, molto frequentato.
Non lontano da qui il 17 febbraio scorso un’azione simile colpi un mezzo militare
causando 29 vittime. Solo ad Ankara, è il terzo attentato suicida con decine di morti
in 5 mesi. Questo dà la sensazione di un Paese sotto assedio: il premier Davutoglu
ha rinviato un viaggio in Giordania e ha subito convocato una riunione urgente di
sicurezza nazionale con il capo di Stato maggiore, mentre il presidente Erdogan, che
si trovava a Istanbul, ha deciso di rientrare con urgenza nella capitale. Il capo
dello Stato alle elezioni dello scorso novembre aveva promesso stabilità e sicurezza
ma ora il Paese si trova minacciato su più fronti, non ultimo dallo Stato islamico.
Le autorità, intanto, sospettano che dietro l'attacco ci sia il terrorismo di matrice
curda. Ieri infatti nel sud-est del Paese l’esercito è entrato in due villaggi a maggioranza
curda. Al momento, però, non si segnalano rivendicazioni dell’attentato nella capitale.
All the contents on this site are copyrighted ©. |