La Terra Santa ha bisogno di una “misericordia senza confini” che abbracci e coinvolga tutte le comunità religiose presenti: è l’appello lanciato dal vescovo William Shomali, vicario patriarcale di Gerusalemme, presiedendo una conferenza interreligiosa, organizzata nell’ambito dei programmi per l’Anno giubilare, in cui diversi rappresentanti religiosi hanno offerto una declinazione della “misericordia di Dio”, ognuno per il suo culto.
La Misericordia nelle tre religioni monoteiste
Come riferito all'agenzia Fides dal Patriarcato di Gerusalemme, l'evento, titolato
“Misericordia senza confini. Celebrare la Misericordia di Dio in Ebraismo, Cristianesimo
e Islam”, è stato organizzato il 10 marzo dalla Pontificia Università Salesiana di
Gerusalemme e ha visto la partecipazione, tra gli altri, del leader islamico Qadi
Iyad Zahalka, giudice presso il Tribunale della Sharia di Gerusalemme, e del rabbino
David Rosen.
La misericordia scaccia ogni forma di violenza e di discriminazione
Il vescovo Shomali ha citato Papa Francesco sul tema della Misericordia, ricordando
che essa viene riconosciuta dalle tre religioni monoteistiche come “uno dei più importanti
attributi di Dio”. “C'è un aspetto della misericordia che va oltre i confini della
Chiesa cattolica”, ha detto, osservando che “la misericordia scaccia ogni forma di
violenza e di discriminazione”. Per questo, secondo il vicario, costituisce un approccio
e un criterio “rilevanti per l'area del Medio Oriente e in Terra Santa, dove l'odio
e la violenza, hanno sopraffatto la compassione e la misericordia”.
L'educazione ha un ruolo nel favorire la pace o l'odio, la compassione
o la vendetta”
Il vescovo ha sottolineato la necessità di conciliare misericordia e giustizia”, notando
l’importanza di insegnare e diffondere nell’educazione dei giovani, il paradigma della
“misericordia verso gli altri”. “L'educazione – ha detto mons. Shomali – ha un ruolo
cruciale nel favorire la pace o l'odio, compassione o vendetta”, invitando a “rimuovere
dal curriculum delle nostre scuole qualunque passaggio danneggi l'immagine dell’altro
o contribuisca a far crescere l’esclusione”. “Abbiamo bisogno di creare nuovi programma
di apprendimento con testi scolastici che contengono valori condivisi” ha concluso,
e la misericordia è uno di questi. (P.A.)
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