2016-03-12 14:30:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo della Domenica


Nella quinta Domenica di Quaresima, la liturgia ci propone il Vangelo in cui scribi e farisei, per mettere alla prova Gesù, gli conducono una donna sorpresa in adulterio, chiedendogli se sia da lapidare come scritto nella Legge. Gesù risponde:

«Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

La tentazione di denunciare il peccato altrui per una giusta condanna, dimenticando le proprie mancanze, è sempre presente nei nostri cuori. Gesù, in un silenzio denso di rispetto per il reo e per chi accusa, si accinge a proclamare con gesto muto e pacato tutta la novità della buona Notizia. Egli traccia col dito, sulla pietra di cui è lastricato il cortile del Tempio, misteriosi segni che evocano un’altra mano, divina, che incise, anch’essa su tavole di pietra, parole di vita, eredità e benedizione per tutti i popoli. Ed è proprio da questo patrimonio, a cui Cristo sembra alludere, sfolgora lo splendore della Verità che salva: “Nessuno è innocente! Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Al contempo, però, proprio la Parola di Dio, il Salvatore, si rivolge all’adultera, e a tutti noi, con rassicurante tenerezza: “Nessuno ti condanna, va in pace e non peccare più”.  Lo stile inconfondibile della Misericordia prevale in ogni tempo salvando la dignità di chi è caduto, la gloria del Padre allontana l’accusa da chi si pente, invitandoci, oggi, al reciproco perdono che dà vita e rende credibile il Vangelo.








All the contents on this site are copyrighted ©.