2016-03-10 12:40:00

Roma. Mercato Nomentano, la cultura per battere il degrado


Per molto tempo i mercati rionali sono stati sinonimo di luoghi malandati, non di rado messi in fondo alla lista delle priorità di riqualificazione da parte delle amministrazioni locali. A Roma il progetto “Mercati d’autore – La genuinità firmata Roma” ha voluto invertire la rotta. Apripista di questa opposta tendenza è stata la presentazione del rinnovato Mercato Nomentano, primo esempio di restyling di un mercato rionale. Il progetto è nato nel 2015 da un’iniziativa di “APRE ROMA” e “SuLLeali Comunicazione Responsabile”, con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma e dell’Assessorato alle Attività Produttive del Municipio II, con il free press “Leggo” come media partner.

Da luogo di degrado a centro di cultura
Il progetto nasce nel giugno 2015 da un'idea della società di servizi "APRE ROMA" che lavora a fianco delle realtà mercatali romane e agli operatori del settore dal 1959. “Abbiamo voluto – affermano – accogliere le difficoltà che nel tempo stanno portando questi luoghi dall’essere cuore pulsante dei quartieri, a luoghi di degrado, in stato di progressiva decadenza”. Un impulso determinante alla realizzazione del progetto è stato dato dall’agenzia SuLLeali. Così è nato il marchio "Mercati d'Autore", la Carta dei Valori e la Carta dei Servizi che tutti i mercati aderenti devono sottoscrivere, il blog ed il profilo Facebook, e una serie di eventi che hanno animato alcuni mercati durante le festività natalizie.

Un rinnovamento rivoluzionario
“Siamo entusiasti e orgogliosi di portare avanti un progetto di questo tipo – sostiene Mascia Consorte, socia fondatrice di SuLLeali – e crediamo fermamente che questo tipo di trasformazione possa avvenire, con il coinvolgimento virtuoso di tutti i soggetti, dalle AGS, alle Istituzioni, alle Asl”, fino “ai singoli operatori”. L’obiettivo, si precisa ancora, è quello di avviare “un percorso di rinnovamento visionario e rivoluzionario”, così come già accade in altre città italiane e all’estero, dove il mercato sta tornando ad assumere “un ruolo di scambio e condivisione e diventando luogo di aggregazione e cultura, in risposta alle nuove esigenze dei cittadini”.








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