2016-03-10 07:44:00

In Italia le salme di Failla e Piano. Gentiloni: no ad avventure in Libia


Dopo un braccio di ferro durato giorni tra Roma e le autorità libiche, sono rientrate nella notte in Italia le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, i due tecnici italiani della Bonatti rapiti e poi uccisi in Libia da un gruppo filo-islamista. Ad accoglierle sulla pista dell’aeroporto romano i familiari dei due tecnici e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Sulla pista si è svolto il rito religioso. Le salme sono state poi portate al Policlinico Gemelli per gli accertamenti autoptici. L'autopsia eseguita a Tripoli ha suscitato polemiche tra i parenti. Intanto si continua a discutere circa un eventuale impegno di truppe italiane sul suolo libico. Il nostro interesse nazionale - ha detto ieri in Senato Gentiloni - è "quello di evitare il processo di disgregazione in Libia”, ma non c'è nessuna intenzione di farsi trascinare in quelle che vengono definite “avventure inutili e perfino pericolose”. Un impegno sarebbe possibile ha spiegato Gentiloni solo su “richiesta di un governo legittimo”.

 








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