2016-03-09 14:40:00

Chiesa di Terra Santa per le vittime del massacro di Aden


La Chiesa di Terra Santa vuole mostrare la propria solidarietà alle missionarie della Carità di Aden, vittime del massacro. Nel pomeriggio di venerdì 11 marzo, presso la chiesa di san Salvatore a Porta Nuova, nella Città Vecchia, il Patriarca latino di Gerusalemme mons. Fouad Twal celebrerà una Messa in suffragio delle suore martiri in Yemen. Alla funzione, promossa dal Patriarcato latino di Gerusalemme, dalla Custodia di Terra Santa, dalla parrocchia latina di Gerusalemme e dalle Missionarie della Carità della zona, sono invitati il clero, i religiosi, i seminaristi e i laici di tutta la Terra Santa. Nel corso della celebrazione vi saranno preghiere per le suore Anselma, Margaret, Judith e Reginette. 

Le suore di Madre Teresa offrono un servizio encomiabile a tutto il mondo arabo
“Le celebrazioni - spiega all'agenzia AsiaNews Sobhy Makhoul, cancelliere del Patriarcato maronita a Gerusalemme - sono un segno forte di solidarietà che vogliamo mandare alle missionarie dello Yemen e a quelle che operano qui, in Terra Santa, a Gaza e nei Territori palestinesi”. Le religiose, spiega il leader cristiano, “offrono un servizio encomiabile a tutto il mondo arabo, senza fare distinzioni fra cristiani e musulmani”. E anche in Yemen, aggiunge, il loro servizio era “quasi interamente rivolto ai musulmani, i soli ospiti della casa per anziani” teatro del massacro. 

Appello all'occidente sempre più indifferente alle sofferenze dei cristiani in Medio Oriente
“Ci sentiamo responsabili e vogliamo pregare per queste nostre sorelle - prosegue il cancellerie del Patriarcato maronita - che si sono prodigate nel servizio agli altri. Al contempo, voglio lanciare un appello all’Occidente, sempre più cieco e sordo di fronte alle sofferenze dei cristiani in Medio oriente. Basta dare armi e soldi ai terroristi, basta mettere gli interessi economici e politici al di sopra di tutto. Queste sono le conseguenze, e gli effetti si vedono già anche in Europa che non si può più dire al sicuro dalle violenze”. 

Attestati di solidarietà dei musulmani di Terra Santa per il martirio delle suore
Sobhy Makhoul rivolge infine un pensiero alle suore, che riescono con la loro opera, col loro lavoro “a dare un segnale molto forte al mondo musulmano” in quanto a dedizione, carità, attenzione per l’altro. “Con la Messa e le preghiere per le missionarie di Madre Teresa uccise in Yemen - aggiunge - vogliamo svegliare la coscienza dei musulmani, anche e soprattutto di quelli in Terra Santa. E in queste ore abbiamo ricevuto attestanti di stima e solidarietà da molti musulmani nostri vicini, gente comune. Quando si parla di dialogo interreligioso si fa sempre riferimento ai capi, alle autorità… In realtà quello che stiamo facendo con questa Messa, e con il lavoro sui social media, è di andare a parlare con la gente comune, con la popolazione musulmana, per far crescere una coscienza critica”. E la risposta c’è stata, conclude, “perché molti vicini musulmani hanno espresso rammarico per quanto successo in Yemen. Del resto la gente qui conosce bene il lavoro delle suore, vi è una presenza millenaria di consacrate e non si sono mai registrate brutalità simili. E perché non avvengano in futuro è necessario rafforzare questa coscienza, sensibilizzare le persone, costruire un argine contro il fondamentalismo che proviene dall’esterno, da persone assetate di sangue”. (R.P.)








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