La Chiesa di Terra Santa vuole mostrare la propria solidarietà alle missionarie della Carità di Aden, vittime del massacro. Nel pomeriggio di venerdì 11 marzo, presso la chiesa di san Salvatore a Porta Nuova, nella Città Vecchia, il Patriarca latino di Gerusalemme mons. Fouad Twal celebrerà una Messa in suffragio delle suore martiri in Yemen. Alla funzione, promossa dal Patriarcato latino di Gerusalemme, dalla Custodia di Terra Santa, dalla parrocchia latina di Gerusalemme e dalle Missionarie della Carità della zona, sono invitati il clero, i religiosi, i seminaristi e i laici di tutta la Terra Santa. Nel corso della celebrazione vi saranno preghiere per le suore Anselma, Margaret, Judith e Reginette.
Le suore di Madre Teresa offrono un servizio encomiabile a tutto il mondo
arabo
“Le celebrazioni - spiega all'agenzia AsiaNews Sobhy Makhoul, cancelliere del Patriarcato
maronita a Gerusalemme - sono un segno forte di solidarietà che vogliamo mandare alle
missionarie dello Yemen e a quelle che operano qui, in Terra Santa, a Gaza e nei Territori
palestinesi”. Le religiose, spiega il leader cristiano, “offrono un servizio encomiabile
a tutto il mondo arabo, senza fare distinzioni fra cristiani e musulmani”. E anche
in Yemen, aggiunge, il loro servizio era “quasi interamente rivolto ai musulmani,
i soli ospiti della casa per anziani” teatro del massacro.
Appello all'occidente sempre più indifferente alle sofferenze dei cristiani
in Medio Oriente
“Ci sentiamo responsabili e vogliamo pregare per queste nostre sorelle - prosegue
il cancellerie del Patriarcato maronita - che si sono prodigate nel servizio agli
altri. Al contempo, voglio lanciare un appello all’Occidente, sempre più cieco e sordo
di fronte alle sofferenze dei cristiani in Medio oriente. Basta dare armi e soldi
ai terroristi, basta mettere gli interessi economici e politici al di sopra di tutto.
Queste sono le conseguenze, e gli effetti si vedono già anche in Europa che non si
può più dire al sicuro dalle violenze”.
Attestati di solidarietà dei musulmani di Terra Santa per il martirio delle
suore
Sobhy Makhoul rivolge infine un pensiero alle suore, che riescono con la loro opera,
col loro lavoro “a dare un segnale molto forte al mondo musulmano” in quanto a dedizione,
carità, attenzione per l’altro. “Con la Messa e le preghiere per le missionarie di
Madre Teresa uccise in Yemen - aggiunge - vogliamo svegliare la coscienza dei musulmani,
anche e soprattutto di quelli in Terra Santa. E in queste ore abbiamo ricevuto attestanti
di stima e solidarietà da molti musulmani nostri vicini, gente comune. Quando si parla
di dialogo interreligioso si fa sempre riferimento ai capi, alle autorità… In realtà
quello che stiamo facendo con questa Messa, e con il lavoro sui social media, è di
andare a parlare con la gente comune, con la popolazione musulmana, per far crescere
una coscienza critica”. E la risposta c’è stata, conclude, “perché molti vicini musulmani
hanno espresso rammarico per quanto successo in Yemen. Del resto la gente qui conosce
bene il lavoro delle suore, vi è una presenza millenaria di consacrate e non si sono
mai registrate brutalità simili. E perché non avvengano in futuro è necessario rafforzare
questa coscienza, sensibilizzare le persone, costruire un argine contro il fondamentalismo
che proviene dall’esterno, da persone assetate di sangue”. (R.P.)
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