2016-03-06 09:00:00

Ortodossi riconoscono Casa di Loreto. Gennadios: grande gioia


Sono arrivate da Albania, Georgia, Grecia, Romania, Russia e Serbia, le autorità ortodosse che ieri a Loreto si sono ritrovate in preghiera comune attorno alla Santa Casa di Loreto. Un evento eccezionale, che segna il riconoscimento ufficiale da parte del mondo ortodosso della più antica reliquia mariana. Presente anche il delegato pontificio, mons. Giovanni Tonucci. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

E’ già stata definita una giornata storica: a Loreto la preghiera delle autorità ortodosse di tutta Europa presso la Santa Casa, in occasione del settimo centenario della fondazione dell’attuale Basilica Pontificia. Un momento che segna il riconoscimento ufficiale della più antica reliquia mariana da parte del mondo ortodosso. A condurre la preghiera rivolta alla Madonna Theotokos, il metropolita Zervos Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta del Patriarcato Ecumenico:

“È una tappa gloriosa, perché succede dopo tanti incontri importantissimi in questo periodo, a Gerusalemme come a Roma. Il patriarca Bartolomeo e Sua Santità Papa Francesco a Costantinopoli; Sua Santità Bartolomeo a Roma; l’incontro tra Kirill, Patriarca di tutta la Russia, e Francesco. È un periodo di grande importanza, veramente glorioso, perché vediamo che questi due mondi, quello latino occidentale e quello bizantino orientale, vogliono veramente uscire dalla crisi, mostrare a tutti l’unità e la prosperità dell’umanità. Con Loreto abbiamo la protezione della Madonna, la più antica reliquia mariana, in questo luogo sacro ed ecumenico, che noi preghiamo e consideriamo. E allora questo periodo è veramente glorioso, perché tutti vogliono incontrarsi per portare al mondo il messaggio della speranza: l’unico tesoro che può dare all’uomo la forza e la felicità è il nostro Salvatore, Gesù Cristo”.

E’ definitivamente accertato dagli studi di padre Giuseppe Santarelli e dell’accademico greco Haris Koudounas, che la Santa Casa, abitata dalla famiglia della Vergine a Nazaret, fu traslata nel 1294 a Loreto dalla Famiglia degli Angelo-Comneno Ducas, imperatori di Bisanzio e successivamente despoti di Epiro e Tessaglia. “Le sorelle Chiese Orientali vantano dei vincoli storici con la Casa di Loreto”, ha detto il delegato pontificio mons. Giovanni Tonucci, che ritiene “opportuno e provvidenziale che l’incontro di studio e preghiera avvenga nella Basilica della Santa Casa, in uno spirito di fede e di fraternità”. Ancora Gennadios:

“Questo è lo spirito che dà la Chiesa di Cristo, ma non le divisioni della Chiesa di Cristo. Le divisioni sono umane, ma la Chiesa di Cristo è sempre indivisa. E’ questa Chiesa che noi dobbiamo unire, dobbiamo realizzare il testamento del nostro Salvatore, Gesù Cristo: che tutti siano una cosa sola. E la Chiesa dà questo grande messaggio, il messaggio dell’amore, della pace e dell’unità. L’uomo deve essere fratello del prossimo, e credo che questa Sacra Casa di Loreto trasmetta questo tesoro inestimabile, perciò è gloriosa... messaggi eterni della Chiesa. Questa Casa fa conoscere tutti i messaggi dell’unità, della pace, della speranza e dell’amore per tutta l’umanità. Noi dobbiamo pregare e sentire fortemente nel nostro cuore che forse il più grande peccato dell’umanità è la divisione della Chiesa, le nostre divisioni che Dio non vuole. E Dio soffre, il nostro Salvatore, perché non abbiamo ancora realizzato il Suo testamento, che è la Sua volontà: che tutti siano una cosa sola.

E’ convinzione comune che questo riconoscimento darà un forte impulso al turismo religioso tra le due sponde dell’Adriatico, così come in Armenia, in Georgia e nell’Italia meridionale.








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