Le nuove sfide della catechesi in Europa, tra nuovi media, preparazione ai Sacramenti e l’aumento di catecumeni connesso al fenomeno migratorio. Sono questi i temi principali su cui si sono confrontati a Malta, dal primo al 4 marzo, venticinque responsabili nazionali per la catechesi di 18 Conferenze episcopali del Vecchio Continente. Durante l’incontro - promosso dalla sezione “catechesi” della Commissione Ccce “Catechesi, Scuola e Università” – si è discusso innanzitutto di catecumenato e si è constatato che in questo ambito, sempre più la distinzione tra primo annuncio e ri-evangelizzazione tende ad attenuarsi.
Aumento dei catecumeni connesso a fenomeno migratorio
In alcuni Paesi, l’aumento di catecumeni è strettamente connesso al fenomeno migratorio
e a quello delle conversioni. In effetti, è in aumento il numero di migranti e/o rifugiati
di religione musulmana che chiedono il Battesimo o di accostarsi semplicemente al
cristianesimo. Il fenomeno è molto complesso e ha radice molto profonde da rintracciare
nella formazione della propria identità religiosa. La sfida in questi casi sta anche
nel discernere il vero cammino di fede, dalla giusta volontà d’integrazione o addirittura
dalla speranza che la nuova “identità cristiana” possa favorire l’ottenimento di documenti
o lo status di rifugiato.
La catechesi non sia limitata nell'ambito della parrocchia
Altro tema ricorrente è stato quello della relazione tra catechesi e identità ecclesiale:
oltre alla preparazione ai Sacramenti e alla trasmissione del contenuto di fede, la
catechesi è chiamata oggi a investire di più sul senso e le modalità di appartenenza
ecclesiale. Spesso evocato è stato inoltre il tema del Battesimo dei bambini alla
luce del documento Pastoralis Actio. In molti rapporti è stato poi sottolineato
il ruolo che hanno i media nella catechesi, nella trasmissione e nell’annuncio cristiano,
così come la catechesi alle persone con diverse abilità che ha compiuto molti passi
negli ultimi anni. Se la parrocchia è il luogo privilegiato dove si svolge la catechesi,
è emerso anche l’enorme sforzo della Chiesa di svolgere la catechesi in altri luoghi.
Spazio alla pastorale giovanile nel mondo
digitale
A Malta è stato centrale anche il tema della pastorale giovanile nel mondo digitale
e multimediale. Su questo è intervenuta suor Nathalie Becquart, responsabile del servizio
nazionale per l’evangelizzazione dei giovani e le vocazioni (Conferenza episcopale
francese). La relatrice ha messo in evidenza la varietà e la creatività dei giovani-adulti,
i “digital native”, a favore della pastorale dei propri coetanei. I social media e
le nuove tecnologie permettono infatti lo sviluppo di un modello di pastorale partecipativa
che tiene conto dei cambiamenti in atto. L’operatore pastorale è chiamato ora a comprendere
la sua presenza nella Rete come parte integrante della sua missione. Dal punto di vista pastorale, la pervasività dei nuovi media e l’importanza
che assumono presso i giovani, definiti ‘individualisti solidali e collaborativi’
richiede una vera e propria opera di inculturazione, basata innanzitutto sull’ascolto,
e uno stile evangelico 2.0 che privilegia la co-partecipazione, la co-produzione e
la co-responsabilità, dove il rapporto tra catechista e giovane non è solo verticale,
ma soprattutto orizzontale.
Prossimo appuntamento a Barcellona nella primavera del 2017
Infine, i lavori hanno visto un lungo tempo di riflessione
attorno al documento di lavoro per il prossimo Simposio sull’accompagnamento dei giovani
nel loro cammino di fede che si svolgerà a Barcellona nella primavera del 2017.
I lavori, guidati da don Michel Remery, Vice Segretario Generale del Ccee e da padre
Luc Mellet, segretario della sezione “Catechesi” della Commissione Ccee, hanno visto
anche la partecipazione di mons. Franz-Peter Tebartz-van-Elst, responsabile per la
catechesi del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, e di mons. Charles
Scicluna, Arcivescovo di Malta. (M.G.)
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