2016-03-06 08:00:00

Al cinema, "Suffragette, le donne che hanno cambiato il mondo"


E’ arrivato nei cinema “Suffragette - Le donne che hanno cambiato il mondo”, il film della regista Sarah Gavron dedicato alle attiviste inglesi che nei primi decenni del secolo scorso lottarono, anche con gesti eclatanti e molti sacrifici, a favore del suffragio elettorale alle donne. Il servizio di Luca Pellegrini:

Clip del film
(Emmeline Pankhurst)
“Non sottovalutate mai il potere che abbiamo di essere artefici del nostro destino. Non ci hanno lasciato alternative! Ribellatevi a questo governo!”
(Una attivista)
“Voto alle donne!”

Negli occhi abbiamo ben altre immagini, più allegre e spensierate. Non certo quelle di un gruppo di donne molto determinate e di grande forza nel sopportare violenze, arresti e umiliazioni. Sono le suffragette del 1903, donne inglesi che danno vita a una lotta senza quartiere per ottenere uno dei diritti universali loro negato, quello del voto. Nelle strade e nelle case, nei palazzi e nelle fabbriche, le attiviste dell'"Unione sociale e politica delle donne", creata da Emmeline Pankhurst - nel film interpretata da Meryl Streep -, seppero catalizzare l'attenzione della società e dei media, dei detrattori e dei politici. Nel 1918 fu loro finalmente concesso, dopo aver testimoniato valore e coraggio durante le tragedie della Grande Guerra, di entrare in un seggio elettorale, ma al compimento del trentesimo compleanno, mentre il suffragio universale arriverà dieci anni dopo e in Italia soltanto nel 1945, mentre in molti Paesi di cultura araba è ancora totalmente ignorato. Il bel film di Sarah Gavron innesta queste vicende e questo clima nella storia di Maud - bravissima Carey Mulligan -, che lavora sfruttata in una lavanderia, si avvicina al movimento, ne diventa protagonista e assiste al sacrificio risolutore di Emily durante il derby di Epson, colpita dal cavallo di re Giorgio V, gesto eclatante che ebbe risonanza mondiale, cui seguirono le commoventi esequie della ragazza a Londra, il 14 giugno 1913. Incontrando la regista inglese, le abbiamo chiesto che cosa secondo lei dice alle donne di oggi il suo film:

R. – I think it’s a reminder of how a hundred years ago these women, how hard they fought …
Credo che sia un richiamo per ricordare quanto sia stata dura la lotta delle donne, un centinaio di anni fa, per ottenere il diritto di voto e come da poco questo voto esiste in tutto il mondo e quanto sia importante usare questo voto. Spero che questo film sollevi molti dibattiti sulla società attuale, nella quale in alcuni luoghi le donne hanno molto diritti e in alcun luoghi hanno molti pochi diritti. Ecco, spero che stimoli una serie di discussioni …

D. - Certo l'immagine delle suffragette è davvero sorprendente...

R. – I know, I too was surprised. I mean, I wasn’t taught about them at school and I knew Mary Poppins …
Lo so, anche io ne sono stata sorpresa. Non lo abbiamo imparato a scuola e io conoscevo soltanto il film di Mary Poppins, dove c’è la signora Banks che è una suffragetta – ovviamente, lei è una caricatura di suffragetta … Io non sapevo che le donne erano finite in prigione, avevano fatto lo sciopero della fame e nemmeno che erano state alimentate a forza; non sapevo che avevano dovuto affrontare tanta brutalità da parte della polizia. Tutto questo mi era nuovo, quanto si erano spinte oltre, fino a commettere veri atti di disobbedienza civile. Tutto questo è stato sorprendente e scioccante e dimostra fino a dove sarebbero state disposte ad arrivare.

D. - Secondo lei ha ancora un significato la festa dell'8 marzo dedicata alla donna?

R. - I think March 8th is a great opportunity to have some media attention on women’s rights, …
Credo che l’8 marzo sia una buona occasione per richiamare un po’ l’attenzione dei media sui diritti delle donne, per ricordare ai giovani la loro storia. La mia speranza è che la gente si senta incoraggiata a compiere azioni piccole e grandi: se vedono intorno a sé ineguaglianza, che si sentano incoraggiati a denunciarla; che si tratti di impostare una società e mettere insieme un gruppo. In qualunque modo si faccia, credo che sia utile diffondere queste idee in maniera più silenziosa o più forte. Fondamentalmente, credo che la cosa più importante sia l’idea che i governi possono cambiare la legislazione, che le cose possono cambiare e si possono aiutare le donne in maniera molto profonda. Ma anche le piccole azioni contano tanto.

D. - Come è stata l'accoglienza del film da parte del pubblico femminile?

R. – It’s been very positive. I also hope that men see it. I think it’s as important that men see it as women. …
E’ stata molto positiva. Spero tanto che anche gli uomini lo vedano. Credo che sia altrettanto importante, che lo vedano gli uomini, oltre che le donne. Lei sa che molti studi affermano ormai che l’uguaglianza tra i sessi fa bene a tutti, non solo alle donne. Spero anche che il film riesca ad andare al di là dell’eguaglianza tra i sessi e che parli delle disuguaglianze in tutti i sensi, perché nel film c’è un concetto universale di uguaglianza. Intanto, sì, le donne hanno risposto molto positivamente a questo film.








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