“Siate educatori, testimoni e missionari della misericordia, consapevoli che il perdono e la riconciliazione sono più forti dell’azione demoniaca della divisione e della violenza tra fratelli”. Questo l’incoraggiamento che il cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), rivolge a tutti i missionari e missionarie spagnole, oltre novemila, che oggi sono presenti nelle Chiese locali ispanoamericane. Tra questi, circa mille sono sacerdoti diocesani e oltre 300 sono partiti tramite l’Opera di Cooperazione sacerdotale gestita direttamente dalla Conferenza episcopale spagnola. “Testimoni della misericordia” è il tema della Giornata Ispanoamericana 2016, loro dedicata, che ricorre domenica 6 marzo. Si tratta di “scelta indovinata – afferma il card. Ouellet - perché rappresenta la risposta di tutti coloro che prestano un servizio missionario all’appello del Papa a lasciarsi abbracciare come discepoli, testimoni e missionari dalla misericordia di Dio”.
Un amore senza limiti
Nel suo messaggio, il card. Ouellet ricorda che l’amore
misericordioso di Dio, che si diffonde nell’esistenza umana attraverso la grazia ed
il perdono, è il messaggio della Chiesa universale che deve arrivare a ogni missionario
e missionaria al servizio delle Chiese e dei popoli latinoamericani, scrive il porporato
invitando poi i missionari ad attraversare la Porta Santa in ogni cattedrale e santuario
locale. Il porporato canadese esorta i missionari spagnoli a una conversione personale,
ad aprire il cuore ad un “amore attivo” che guarisce e che perdona. “Questa esperienza
giubilare – afferma il presidente della Cal – ci pacifica il cuore, ci mette nuovamente
in cammino nonostante gli ostacoli e le cadute, ci riempie di gioia e speranza, ci
incoraggia di fronte alle difficoltà ed alle sconfitte e ci fa diventare testimoni
di misericordia laddove la Provvidenza di Dio ci ha destinato a servire Lui nei suoi
figli più bisognosi”.
Accogliere senza condizioni
Il messaggio sottolinea anche che i missionari sono
chiamati ad accogliere tutti senza imporre condizioni morali, per rendere partecipi
tutti dell’amore di Dio che perdona, cura e salva, che dà senso alla vita e dona felicità,
ricordando i “feriti nel corpo e nell’anima” – persone sole, donne maltrattate e
abbandonate, anziani considerati di intralcio, i bambini privi di affetto e di educazione,
i migranti e i rifugiati, disoccupati, le vittime della droga e della violenza
Siate educatori e testimoni della misericordia
Tre consigli chiudono il messaggio del card. Ouellet
ai missionari spagnoli di servizio nell’America Latina: in primo luogo, essere disponibili,
soprattutto nei confessionali per accogliere tante persone che si accostano al Sacramento
del perdono e della riconciliazione. In secondo luogo, rafforzare la propria convinzione
che predicare e offrire il perdono in un mondo così violento ed egoista non è un qualcosa
di “angelico o illusorio”, come può sembrare, ma è una forza profetica, che trasforma
il tessuto sociale e familiare, che suscita l’incontro e impregna di verità e d’amore
i rapporti umani e le strutture sociali. Infine, il presidente della Cal chiama i
missionari spagnoli a rinnovare l’amore filiale per la Madonna, Madre di Misericordia.
(A cura di Alina Tufani)
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