2016-03-04 07:41:00

Est Ucraina: accordo Russia-Kiev per elezioni a luglio


Mosca e Kiev hanno raggiunto un accordo per tenere a fine luglio le elezioni nell'est dell'Ucraina. Mentre Il presidente americano Barack Obama ha esteso di un anno le sanzioni contro la Russia per il ruolo giocato da Mosca nella crisi e l'annessione della Crimea. Sul conflitto che da due anni non trova soluzione Stefano Pesce ne ha parlato con Luigi Geninazzi, esperto dell’area e inviato del quotidiano Avvenire:

R. - È una situazione di conflitto a bassa intensità. Anche nel mese di febbraio ci sono stati almeno una quindicina di morti. I distretti di Donetsk e Lugansk sono sempre sotto il controllo dei separatisti filorussi.

D. - Due anni sono tanti. Qual è la situazione economica e sociale del Paese?

R. - Purtroppo è molto brutta. I problemi cronici dell’Ucraina post–sovietica continuano a persistere e ad aggravarsi. Dico purtroppo perché le speranze della rivolta di Maidan erano tante, soprattutto contro un potere politico corrotto. Queste cose, invece continuano ancora. Proprio il mese scorso c’è stato un braccio di ferro durissimo tra il presidente Poroshenko e il primo ministro Yatsenyuk; Poroshenko voleva che Yatsenyuk desse le dimissioni. Poi è stato salvato all’ultimo momento dal parlamento, ma la lotta politica continua. Il problema è che questa lotta politica va avanti sullo sfondo di un crollo drammatico del Pil perché l’anno scorso è stato del dieci percento, l’inflazione è a due cifre, il debito è altissimo, per cui la gente dice: “Abbiamo fatto la “rivoluzione arancione” 12 anni fa e poi i politici non hanno fatto nulla. Abbiamo fatto la rivoluzione di Maidan due anni fa, ma non sembra che le cose cambino”. Questa è la cosa veramente triste.

D. - A due anni dallo scoppio delle ostilità, possiamo dare una lettura obiettiva dei fatti? 

R. - La Russia è stata colpita da queste rivoluzioni colorate. Putin ha deciso di intervenire militarmente con l’occupazione - proprio un anno fa, in Crimea, il primo marzo, in grande maggioranza abitata da popolazione russa - e poi con azioni di disturbo e con occupazione nei distretti dell’Est. Io credo che abbia voluto fare un’azione di guerra ibrida, un modello di azione che ha fatto in Georgia, sta facendo un po’ in Moldavia. Quindi è un modello per mettere in crisi questo Paese che ha cercato di avvicinarsi all’Occidente proprio il primo gennaio di quest’anno firmando l’accordo di libero scambio con l’Europa. Diciamo che l’Ucraina è un po’ un Paese in ostaggio; non è cosi vero che l’Unione Europea abbia voluto strappare l’Ucraina dall’influenza russa; è stato un movimento genuino di popolo. Il problema vero è che con questo ricatto di Putin continuo da un lato, questa situazione di estremo caos politico e di degrado sociale ed economico, le prospettive, a due anni dalla rivoluzione di Maidan, non sono molto rosee.

D. - C’è il vertice a Parigi del quartetto Normandia, ossia Russia, Francia, Germania e Ucraina, per discutere la situazione nel Donbass. C’è una soluzione del conflitto all’orizzonte?

R. - Nel Donbass e a Lugansk, i due distretti controllati dai separatisti, ci dovrebbero essere le elezioni in questo mese; magari saranno ancora rinviate. C’è ovviamente un palleggio di responsabilità: i separatisti dicono che Kiev non ha approvato lo schema dell'autonomia, quindi sono inadempienti; Kiev dall’altra parte sottolinea – a ragione – che anche la Russia e i separatisti non hanno implementato l’accordo perché il confine orientale fra Russia e Ucraina è ancora controllato da loro e non dal governo centrale. Quindi diciamo che la situazione è congelata e, a questo punto, non credo che si riuscirà a sbloccare. 








All the contents on this site are copyrighted ©.