Risvegliare le coscienze dei cittadini, affinché le imminenti elezioni presidenziali siano davvero libere, eque e pacifiche: con questo obiettivo, si è svolta nei giorni scorsi, in Benin, una “Carovana per la pace pace”. A lanciare l’iniziativa è stata la Caritas diocesana di Natitingou, con il sostegno del vescovo locale, mons. Antoine Sabi Bio. Ma oltre a numerosi sacerdoti, religiosi e consacrati, alla carovana hanno preso parte anche l’Imam della Moschea centrale della città, alcuni pastori metodisti e moltissimi cittadini che hanno sfilato in corteo dalla sede dell’arcivescovato fino alla cattedrale di Natitingou, dedicata a San Salvatore.
Pace e coesione regnino sempre nel Paese
Qui, i fedeli cattolici hanno recitato insieme la preghiera del Padre Nostro ed hanno
ricevuto la benedizione da parte di mons. Sabi Bio. Dal suo canto, il presule ha esortato
la popolazione a “non far scorrere il sangue in Benin durante il periodo elettorale”
e ad operare affinché “la pace e la coesione regnino sempre nelle famiglie, nei posti
di lavoro ed in ogni angolo del Paese”.
Elezioni rinviate al 6 marzo per ritardi nelle procedure
Previste, inizialmente, per il 28 febbraio scorso, le elezioni presidenziali in Benin
sono state rinviate a domenica prossima, 6 marzo. A causare la dilazione, ha spiegato
la Corte costituzionale, sono stati i ritardi nella distribuzione delle schede elettorali.
I candidati alla poltrona di Capo di Stato sono ben 33: tra loro, gli elettori dovranno
scegliere il successore di Thomas Yayi Boni, non più rieleggibile dopo due mandati
consecutivi di cinque anni l’uno.
Valutare i candidati in base a rispetto del sacro e spirito di giustizia
Da ricordare che già nei mesi scorsi la Conferenza episcopale locale aveva lanciato
numerosi appelli per elezioni giuste e pacifiche. I primi di febbraio, ad esempio,
era stata diffusa una lettera pastorale in cui si esortavano i fedeli a valutare i
candidati anche in base al loro rispetto nei confronti del sacro ed allo spirito di
giustizia e pace dimostrato. Infine, lo scorso 5 febbraio si è tenuta una Giornata
di preghiera, indetta dai vescovi, per invocare votazioni trasparenti ed un sereno
svolgimento della campagna elettorale. (I.P.)
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