2016-03-04 14:00:00

Benin: per le presidenziali, Carovana interreligiosa per la pace


Risvegliare le coscienze dei cittadini, affinché le imminenti elezioni presidenziali siano davvero libere, eque e pacifiche: con questo obiettivo, si è svolta nei giorni scorsi, in Benin, una “Carovana per la pace pace”. A lanciare l’iniziativa è stata la Caritas diocesana di Natitingou, con il sostegno del vescovo locale, mons. Antoine Sabi Bio. Ma oltre a numerosi sacerdoti, religiosi e consacrati, alla carovana hanno preso parte anche l’Imam della Moschea centrale della città, alcuni pastori metodisti e moltissimi cittadini che hanno sfilato in corteo dalla sede dell’arcivescovato fino alla cattedrale di Natitingou, dedicata a San Salvatore.

Pace e coesione regnino sempre nel Paese
Qui, i fedeli cattolici hanno recitato insieme la preghiera del Padre Nostro ed hanno ricevuto la benedizione da parte di mons. Sabi Bio. Dal suo canto, il presule ha esortato la popolazione a “non far scorrere il sangue in Benin durante il periodo elettorale” e ad operare affinché “la pace e la coesione regnino sempre nelle famiglie, nei posti di lavoro ed in ogni angolo del Paese”.

Elezioni rinviate al 6 marzo per ritardi nelle procedure
Previste, inizialmente, per il 28 febbraio scorso, le elezioni presidenziali in Benin sono state rinviate a domenica prossima, 6 marzo. A causare la dilazione, ha spiegato la Corte costituzionale, sono stati i ritardi nella distribuzione delle schede elettorali. I candidati alla poltrona di Capo di Stato sono ben 33: tra loro, gli elettori dovranno scegliere il successore di Thomas Yayi Boni, non più rieleggibile dopo due mandati consecutivi di cinque anni l’uno.

Valutare i candidati in base a rispetto del sacro e spirito di giustizia
​Da ricordare che già nei mesi scorsi la Conferenza episcopale locale aveva lanciato numerosi appelli per elezioni giuste e pacifiche. I primi di febbraio, ad esempio, era stata diffusa una lettera pastorale in cui si esortavano i fedeli a valutare i candidati anche in base al loro rispetto nei confronti del sacro ed allo spirito di giustizia e pace dimostrato. Infine, lo scorso 5 febbraio si è tenuta una Giornata di preghiera, indetta dai vescovi, per invocare votazioni trasparenti ed un sereno svolgimento della campagna elettorale. (I.P.)








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