2016-03-03 13:59:00

Diventa reato l'omicidio stradale: sì del Senato a fiducia


L'omicidio stradale colposo, già contemplato dal codice penale italiano, diventa reato a sè. Con l’approvazione del DDL da parte del Senato, il provvedimento tanto discusso entra in vigore. In particolare, resta la pena gia' prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell'ipotesi base, quando cioe' la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi. Con le nuove regole chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischiera' da 8 a 12 anni di carcere. Sara' invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l'omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l'incidente per condotte di particolare
pericolosita' (eccesso di velocita', guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena puo' pero' aumentare della meta' se a morire e' piu' di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere. Emanuela Campanile ne ha parlato con Giordano Biserni, presidente Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale):

R. – Diciamo che le fattispecie previste da questo articolo per chi uccideva per colpa, violando le norme del Codice della strada, andavano da due a sette anni per i casi più semplici e da tre a 10 anni per gli aspetti più gravi, per chi uccideva solo nella condizione di ubriachezza elevata o di droga, con pene che potevano teoricamente arrivare fino a 15 anni; ma il problema dov’era? Era nelle pene minime previste. Il sistema italiano, sempre così sensibile sul discorso delle condanne e delle pene, partiva sempre da pene-base molto basse, di 5-6 anni che, con le attenuanti generiche e con il patteggiamento andavano sempre sotto i tre anni; la pena media per chi uccideva persone sulla strada, anche se ubriaco o drogato, generalmente andavano sui due anni e mezzo, due anni e nove mesi, praticamente senza scontare pene in più. La revoca della patente si fermava a due anni – tre anni nei casi più gravi – mentre oggi la situazione cambia completamente. Se lei considera che mediamente si parte – per chi uccide – in talune condizioni, con 15 anni di revoca che arrivano a 20 se si tratta di recidivi all’alcol e fino a 30 anni perché ubriaco e drogato e si dà alla fuga, non sarà l’ergastolo della patente, però insomma, se verranno applicate, queste misure siamo a sanzioni veramente severe. Poi ci sono aspetti di questa legge che mi creano delle perplessità, perché se uccido perché passo con il semaforo rosso, prendo una pena da 5 a 10 anni; poi questa pena non è prevista in maniera altrettanto grave se io buco uno stop lungo una statale, che è anche più pericoloso. Questo lo troviamo incongruente. Poi ci sono altre situazioni che sono sfuggite ai tecnici. Le faccio un esempio: prevedere la revoca della patente fino a cinque anni per chi causa un incidente con lesioni gravi o gravissime   violando il Codice della strada non solo per alcol o per le droghe, ma violando una qualsiasi norma della strada, mi preoccupa, perché – faccio un esempio: manovrando in retromarcia davanti a un supermercato prendo una signora anziana, la butto per terra perché non l’ho vista e le procuro la frattura del femore, lì si fa dura, perché ho comunque violato una norma della strada, ma non ho travalicato alcuni aspetti di estrema drammaticità e mi trovo la revoca della patente per cinque anni! Lei capisce che per chi lavora diventa un aspetto importante. 

D. – Quanti anni avete combattuto come Associazione, insieme anche ad altre associazioni, prima che venisse questo “sì” dal Senato?

R. – E’ stato un impegno iniziato nel 2011; per due-tre anni abbiamo navigato nel limbo del diniego, dell’osservazione eccetera. Voglio ricordare che alcuni ministri si erano dichiarati inizialmente favorevoli, poi sfavorevoli; altri ministri degli interni si erano dichiarati sfavorevoli e poi da ministri della giustizia, in altri governi si sono dichiarati favorevoli … Insomma, c’era un rimbalzo continuo, non si approdava. Poi, quando Matteo Renzi nel suo discorso di presentazione del governo il 24 febbraio 2014 ha posto in rilievo anche la sicurezza stradale, citando Lorenzo Guarnieri, il ragazzo ucciso a Firenze da un ubriaco e drogato alla guida – 17 anni! – lì ho capito che eravamo di fronte a una svolta e diciamo che il risultato è stato portato a casa. L’importante è che si sia costruito il palazzo, se vuole il mio parere; poi, alcune pareti le sposteremo con calma, se sono pareti in alcune stanze che non funzionano.








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