2016-03-02 08:22:00

Ue: 700 mln per i profughi. Rossolatos: sono persone non merce


700 milioni di euro per far fronte alla crisi dei profughi che attraversano i paesi dei Balcani.  Li dovrebbe stanziare oggi la commissione europea, con una proposta che passerà al vaglio del consiglio Ue, per far fronte ai bisogni umanitari come evidenziato da quanto accade a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

Bisogna agire nel più breve tempo possibile, Bruxelles lancia l’allarme in vista della primavera e della prevedibile escalation dei bisogni umanitari. 700 i milioni di euro distribuiti in tre anni, e la cui fetta principale spetterà ad Atene, ma soprattutto alle organizzazioni non governative impegnate in Grecia. A Idomeni, confine greco-macedone, la situazione resta intanto esplosiva, a due giorni dal terribile respingimento di profughi siriani ed iracheni attuato con i lacrimogeni delle autorità macedoni, azione difesa da Skopje. E’ lì che migliaia di persone, si parla di diecimila, sono ammassate nella speranza di superare il confine, presidiato da centinaia di uomini delle forze dell’ordine che centellinano i passaggi. E l’emergenza umanitaria si aggrava, con l’Unicef che denuncia che migliaia di bambini, anche sotto i cinque anni, sono costretti a dormire all’aperto, senza cibo, senza servizi igienici, ed esposti a violenze e abusi. L’Austria non è la sala d’attesa per la Germania, aveva detto ieri il cancelliere austriaco Faymann, difendendo la politica austriaca che ha stabilito un tetto all’accoglienza, e rispondendo così alle critiche della cancelliera Merkel che aveva criticato Vienna. Intanto il comandante Nato in Europa, il generale Breedlove, avverte che nel flusso dei migranti verso l’Europa vi sarebbero terroristi, criminali e foreign fighters.

Dalla Grecia arriva il richiamo a non dimenticare che si tratta di persone e non di merci: lo sottolinea l’arcivescovo cattolico di Atene, mons. Sevastianos Rossolatos, intervistato da Francesca Sabatinelli:

R. – Certo, anche quei Paesi (Paesi dei Balcani ndr) hanno i loro problemi, però non si trovano nella situazione di avere loro nella loro patria i bombardamenti, la guerra, i rifugiati scappano per sopravvivere. Alcuni Paesi europei cercano di mantenere il loro progresso economico, forse l’integrità nazionale, io non so. Però, qui si tratta di persone, non di merci. Bisogna puntare sul fattore umanitario, pensare alle persone umane.

D. – Soprattutto i Paesi della rotta balcanica hanno però fatto capire molto chiaramente qual è la loro posizione: loro, queste persone, non le vogliono …

R. – Sì, e questo è il guaio. La Grecia, da una parte cerca di scoraggiare questi profughi, però quando entrano nelle barche poi bisogna accoglierli. Ci sono continuamente, ogni giorno, navi che girano per salvare i naufraghi. Certo, i profughi che si trovano adesso in Grecia forse sono 25 mila, il governo cerca di distribuirli in diverse zone per potere avere un servizio più umano per quanto riguarda la distribuzione del cibo, per le condizioni d’igiene e anche per non creare difficoltà con la popolazione locale. Soprattutto le isole che ricevono questi profughi sono isole da un lato turistiche, dall’altro con poche persone, e i rifugiati sono in numero maggiore rispetti agli abitanti delle isole. Per il momento, la gente fa il possibile per aiutare queste persone. C’è la paura per gli atti di xenofobia, perché ci sono gruppi di estrema destra che cercano di approfittare di questa situazione. Io vedo che la gente resiste ancora, a questo estremismo però, quando non avremo più i soldi per sostenere queste persone, ho paura che possa scoppiare qualche reazione brutta. Per fortuna i mezzi di comunicazione contribuiscono a creare uno spirito aperto di accoglienza verso questa gente sofferente. Da parte della Chiesa cattolica, facciamo il possibile, da diversi mesi ci stanno aiutando le Caritas di molte nazioni. Ci sono anche altre organizzazioni private, della Chiesa ortodossa, che aiutano però, a lungo andare, non so come andremo a finire. Loro arrivano continuamente, sono migliaia che arrivano ogni giorno, con questo flusso di profughi, con le frontiere bloccate, tutta questa gente deve rimanere in Grecia. Quindi, il governo sta preparando, con l’aiuto delle forze armate greche, campi di accoglienza con il progetto di aprire a 50 mila persone, con l’idea di arrivare, verso la fine dell’anno, a poterne accogliere anche 100 mila, campi di accoglienza per 100 mila persone, fortunatamente la Germania e alcuni altri Paesi, come l’Italia, ci sostengono. Quindi, la Grecia è decisa ad affrontare la questione umanitaria non respingendo la gente.








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