2016-03-01 14:46:00

Migranti e rotta balcanica, Caritas: è crisi umanitaria


Una tensione prevedibile

E’ successo quello che era prevedibile. Da tempo dicevamo che le politiche, o meglio le ‘non politiche’, dell’Europa sul tema della migrazione, in particolare con riferimento ai Balcani, avrebbero portato a situazioni di tensione diffusa. Situazioni che in questo caso sono sfociate nella protesta ‘vigorosa’ – se vogliamo usare un eufemismo – di tante persone che non vedono più quell’opportunità, che chi li ha preceduti ha avuto, di raggiungere il Nord Europa attraverso la frontiera greco-macedone”.  Oliviero Forti, responsabile del settore immigrazione di Caritas italiana e Caritas Europa, ospite della rassegna stampa della Radio Vaticana, commenta lo sfondamento avvenuto ieri, a Idomeni, in territorio greco, da parte di centinaia di profughi disperati, della barriera di recinzione che segna il confine con la Macedonia e le successive scene di guerriglia, con poliziotti e soldati impegnati a respingerli e a ristabilire l’ordine.  

Una strategia di chiusura

“La Grecia oggi sta continuando a ricevere ogni giorno, attraverso le coste turche, migliaia di persone che vogliono continuare questo viaggio verso il Nord dell’Europa che è però diventato un territorio ‘respingente’ e si avvale proprio dei Paesi che si trovano sulla rotta balcanica”, spiega ancora Forti. “Questi Paesi, il 18 febbraio scorso, si sono incontrati con i loro ministri dell’interno, per mettere a punto questa strategia di chiusura”. “In prima fila c’è l’Austria, che preme su paesi come la Serbia e la Macedonia, affinché chiudano le frontiere, evitando o riducendo al minimo gli ingressi. Nel frattempo, in una stagione che resta invernale, ai confini di questi paesi si ammassano migliaia di persone in condizioni umanitarie difficili”.

Senza risposte la crisi è inevitabile

“L’ipotesi che la Commissione europea possa emettere delle procedure di infrazione verso quei Paesi che si rifiutano di fare i ricollocamenti dei migranti - spiega ancora Oliviero Forti -  vista la lentezza di queste procedure, sembra davvero solo una ‘foglia di fico’ di fronte alla gravità dell’emergenza”. “Ormai si sono commessi troppi errori. Ora bisogna solo capire da che parte si vuole stare. Se si vuole affrontare in maniera coordinata e seria questa emergenza o se ci si vuole rinchiudere nei propri interessi nazionali e non dare alcuna risposta, ma questo causerà una vera e propria emergenza umanitaria”.   








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