Il prossimo 15 maggio sarà una data importante per la Repubblica Dominicana: in quel giorno, infatti, si svolgeranno le elezioni generali e dal 1994 sarà la prima volta in cui tutte le autorità pubbliche saranno elette contemporaneamente e direttamente. In vista della tornata elettorale ed in coincidenza con la Festa dell’Indipendenza che ricorreva il 27 febbraio scorso, dunque, la Conferenza episcopale locale ha diffuso un lungo messaggio, incentrato su quattro tematiche: le elezioni, la tutela della vita, la promozione della giustizia e la salvaguardia del Creato.
Campagna elettorale ispiri a promozione di pace, dialogo e rispetto
Riguardo al primo punto, i vescovi esortano i cittadini a “partecipare attivamente
al processo elettorale” ed invitano i candidati ad accettare le scelte della volontà
popolare. Di qui, il richiamo a non fare una campagna elettorale incentrata sulla
denigrazione dell’avversario, sulle false promesse, il clientelismo, l’inquinamento
ambientale perpetrato tramite l’affissione abusiva ed invadente di manifesti elettorali.
Al contrario, la Chiesa dominicana richiama ai principi della pace, del rispetto,
del dialogo: onestà, spirito di servizio, capacità di amministrare la res publica
con giustizia e trasparenza, dunque, devono essere le caratteristiche dei futuri politici
dominicani.
No alla corruzione, investire sulle opere sociali
“È deplorevole infatti – si legge nel messaggio – che la politica sia spesso vista
come un mezzo per l’arricchimento personale e non come un servizio al bene comune”.
In particolare, i presuli criticano quelle campagne elettorali finanziate “dal denaro
sporco”, proveniente “dal narcotraffico, dal gioco d’azzardo, dall’evasione fiscale
di alcune imprese”. “Tutti abbiamo bisogno di una politica sana, lontana dalla corruzione,
dal riciclaggio, dal furto – è il monito dei vescovi dominicani – Tutti abbiamo il
diritto di sperare il meglio da parte delle nostre istituzioni e dei nostri leader
politici”. Perciò, si chiede ai candidati di “investire sui lavoratori e sulle opere
sociali”, perché questa è “la base di una democrazia solida”.
Vigilare sulla democrazia e rafforzare sistema educativo
Al contempo, gli elettori vengono esortati a “non vendere la propria coscienza al
momento di votare” ed a “vigilare sulla democrazia”, mentre si invita il futuro governo
a “sviluppare l’economia, rafforzare il sistema sanitari ed educativo, creare opportunità
di lavoro, investire sulla sicurezza, migliorare il sistema energetico, guardare alle
esigenze dei giovani, tutelare lo Stato di diritto e tenere lontana la corruzione
e l’impunità”.
Vita, dono di Dio da preservare. Non dimenticare i più disagiati
Riguardo, invece, alla tutela della vita, la Chiesa dominicana deplora l’aumento della
violenza nel Paese e ricorda che “la vita è un dono di Dio dal valore unico ed incalcolabile,
da apprezzare, curare e preservare”. Per questo, le autorità vengono richiamate al
loro compito di “fare tutto il possibile per porre fine al clima di violenza ed insicurezza
asfissiante” che predomina nel Paese. “Lanciamo una campagna di educazione delle coscienze
a tutti i livelli – scrivono i vescovi – sulla pace, la fratellanza, la tolleranza,
il valore della vita ed il rispetto del prossimo”. Di qui, anche il richiamo a non
dimenticare i più disagiati economicamente che non possono accedere, ad esempio, ai
servizi sanitari di base: “I nostri ospedali pubblici – auspica la Conferenza episcopale
dominicana – usino le loro risorse con maggior trasparenza, così da offrire un servizio
migliore ai pazienti meno abbienti”, nell’ottica di un “sistema sociale che faciliti
l’inclusione di tutta la popolazione”.
Giustizia rispetti la legge. Salvaguardia del Creato, compito di tutti
Sul tema della giustizia, poi, i vescovi scrivono: “Non possiamo andare avanti con
un potere giudiziario legato ad interessi politici, né con giudici corrotti che fanno
compravendita di sentenze”. Per questo, i presuli invocano sanzioni per chi “commette
errori gravi nell’esercizio delle sue funzioni” ed auspicano “una giustizia rispettosa
della legge, uguale per tutti, a prescindere dalle condizioni sociali, economiche
o politiche” di ciascuno. Infine, guardando all’Enciclica “Laudato si’ sulla cura
della casa comune”, siglata da Papa Francesco, i vescovi esortano tutti i dominicani
a maturare “una vera coscienza ecologica, compiendo tutti gli sforzi necessari per
proteggere ed accudire il pianeta”. Su questo tema, i presuli si ripropongono di offrire
prossimamente “una riflessione più ampia”. (A cura di Isabella Piro)
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