I funzionari pubblici che favoriscono truffe immobiliari a danno dei cristiani verranno puniti con severe pene amministrative, dalla sospensione temporanea fino al licenziamento definitivo. Lo ha annunciato in un'intervista televisiva il Ministro della Giustizia iracheno, Haider Zamili, confermando che le truffe e le sottrazioni illecite di case e terreni appartenenti a cristiani vengono consumate con l'apporto documentato di funzionari corrotti tra quelli addetti alla registrazione dei passaggi di proprietà immobiliari negli uffici catastali.
Rese più siciure le regole di compravendita
D'ora in poi, secondo le dichiarazioni fornite dal ministro iracheno, le pene amministrative
scatteranno nei casi documentati di partecipazione diretta alle frodi da parte di
funzionari pubblici. La lotta alle truffe, oltre all'introduzione di pene severe per
i funzionari corrotti, si baserà anche su nuove regole, per rendere più sicure le
procedure di compravendita, in modo che sia accertato oltre ogni possibile dubbio
il reale consenso dei proprietari a cedere il proprio immobile alla parte acquirente.
A Ninive molte proprietà dei cristiani cambiavano illecitamente proprietario
Già nel marzo 2014 il politico cristiano Imad Youkhana, esponente dell'Assyrian Democratic
Movement (Zowaa) e membro del Parlamento iracheno, aveva denunciato alcuni funzionari
pubblici della provincia di Ninive dopo aver raccolto testimonianze documentate sul
sistema corrotto con cui molte proprietà – terreni e case - appartenenti a cristiani
cambiavano proprietario in maniera illecita, senza alcuna autorizzazione da parte
dei legittimi titolari dei beni. Le frodi, connesse a tangenti, avvenivano in combutta
con alcuni addetti al registro delle proprietà immobiliari, ed erano facilitate dal
fatto che che gran parte dei proprietari cristiani si trovavano da anni fuori dal
Paese.
Una “fatwa” contro le truffe e gli espropri illeciti a danno dei cristiani
Il parlamentare Youkhana aveva sollecitato i governi locali e federali dell'Iraq a
intervenire per smantellare il sistema truffaldino, individuarne i responsabili e
restituire le proprietà passate di mano illecitamente ai legittimi proprietari. Il
politico aveva anche invitato i cristiani iracheni emigrati a verificare lo status
delle proprietà che avevano lasciato in Iraq e a riaffermare il proprio pieno diritto
su di esse, coinvolgendo in questa azione anche le ambasciate irachene all'estero.
Nell'estate 2015, lo stesso Youkhrana aveva chiesto alle autorità religiose islamiche
di emettere una “fatwa” contro le truffe e gli espropri illeciti compiuti a danno
delle proprietà appartenenti ai cristiani. (G.V.)
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