2016-02-28 10:30:00

"Sinderesi", scuola nata alla Gregoriana per "minoranze creative"


“Religion and Politics”. E’ il titolo di un volume frutto dell’impegno della “Scuola Sinderesi”, presentato alla Pontificia Università Gregoriana. Nata 5 anni fa, “Sinderesi” rappresenta una originale esperienza che ha finora coinvolto 300 giovani di tutto il mondo che, guidati da mons. Samuele Sangalli docente responsabile, si confrontano sulle grandi sfide della Chiesa nel mondo di oggi. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Una scuola di giovani che dialogano tra loro e con il mondo: è la sfida di “Sinderesi”, esperienza nata nell’università Gregoriana che oggi conta già cinque anni di storia e una proiezione ambiziosa verso il futuro. Ultimo risultato della scuola, la pubblicazione del volume “Religion and Politics”. Mons. Samuele Sangalli, docente responsabile di “Scuola Sinderesi” del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” dell’ateneo, indica quali sono i messaggi principali che ci si propone con questa esperienza:

R. – Il primo messaggio è: non è vero che i giovani oggi non vogliano sottomettersi anche ad un percorso duro, di disciplina, per crescere e pensare, per avere uno sguardo critico e intelligente sul mondo: non è vero! Dipende dal tipo di offerta che noi gli facciamo. La seconda idea di “Sinderesi” è proprio quella di creare una generazione con la mente aperta, aperta e capace di intercettare le sfide di oggi. Quando Benedetto XVI parlava di “minoranze creative” ecco: noi abbiamo un po’ la pretesa di camminare su questa strada.

Sull’importanza di un libro come “Religion and Politics” che affronta il ruolo della fede nel mondo di oggi, il commento di Francesco Nicotri, segretario del Corso “Sinderesi”:

R. - Senz’altro l’incontro con le tradizioni, che apparentemente sembrano molto lontane, ma sono sempre più vicine. Lo abbiamo fatto con le comunità religiose che sono oggi qui su Roma, ed è stata un’esperienza importante per tutti noi.

D. – In un qualche modo, quindi, anche un’esperienza di cultura dell’incontro…

R. – È stata una festa del dialogo: un dialogo in cui ognuno di noi è partito con la propria identità, incontrando altre identità, e scoprendo come si possa appunto dialogare insieme senza rinunciare alle propria identità.

D. – Chi leggerà questo volume che cosa troverà?

R. – Troverà innanzitutto il metodo “Sinderesi”: un metodo di studio e di ricerca di ragazzi che, ogni giorno, si impegnano e interpretano un modo diverso di essere giovani, impegnati nella società senza ritorni immediati.

Su questa originale esperienza, il commento di Antonella Piccinin, impegnata in prima linea nella scuola “Sinderesi”:

R. – Noi abbiamo analizzato varie aree del mondo e varie esperienze religiose, e siamo giunti alla conclusione di dare un ruolo fondamentale alla religione, almeno un ruolo di promozione morale e spirituale all’interno anche delle società contemporanee.

D. – Il ruolo di Papa Francesco che ricerca proprio nella "cultura dell’incontro" anche chi è lontano dalla Chiesa può avere un ruolo in questo senso…

R. – Sicuramente Papa Francesco è una figura fondamentale per noi: anche un esempio, non solo da cattolici, ma credo anche a livello internazionale, come leader religioso e come persona, perché nella sua umanità rende concreto, vero, tutto ciò che porta come suo insegnamento.








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