2016-02-27 14:00:00

Vescovi Colombia: promozione della pace e difesa della vita


La promozione del processo di pace e la difesa della vita sin dal concepimento: questi i principali temi trattati dalla Conferenza episcopale della Colombia (Cec) nel corso della sua 100.ma Assemblea plenaria, svoltasi dal 15 al 19 febbraio. Nel comunicato finale diffuso al termine dei lavori, i presuli ribadiscono, innanzitutto, il loro impegno a “lavorare per la pace, che è un dono di Dio” e sottolineano che “i delitti di lesa umanità non possono essere soggetti ad amnistia, né ad impunità”.

Attesa per l’accordo di pace tra governo e Farc
Nei mesi scorsi, infatti, è stato raggiunto uno storico accordo tra il governo del Presidente Juan Manuel Santos e la guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Secondo quanto annunciato, il prossimo 23 marzo le parti in causa firmeranno la fine del conflitto armato interno iniziato nel 1964 e costato la vita ad almeno 220 mila persone. La firma della pace sarà possibile grazie all’accordo raggiunto su due punti determinanti: la forma di giustizia da applicare ai crimini di guerra, e la trasformazione delle Farc in un movimento politico. In materia di giustizia, in particolare, si procederà ad un’amnistia per i delitti politici. I crimini di guerra che contemplino delitti di lesa umanità, invece, saranno di competenza di un tribunale speciale, composto da magistrati sia nazionali che internazionali.

Non costringere le donne ad abortire a causa del virus Zika
La nota episcopale si sofferma, poi, sul tema della vita ed esprime “vicinanza a tutti i medici cattolici che incontrano difficoltà con le autorità per il fatto di non accettare di praticare aborto ed eutanasia”, in quanto tali pratiche “contraddicono le loro coscienze ed i principi dell’etica medica”. In quest’ambito, i presuli si dicono preoccupati per tutte le persone colpite dal virus Zika, in particolare per “le donne incinte che si sentono costrette ad abortire” perché, secondo alcuni studi, tale virus può provocare malformazioni al feto. Al contrario, la Chiesa chiede alle strutture sanitarie nazionali di “prendersi cura della salute sia delle madri che dei figli”.

Tutelare famiglia e matrimonio tra uomo e donna
Altra questione scottante esaminata dai vescovi di Bogotà è la difesa del matrimonio tradizionale, “una realtà – si legge nella nota – che oggi si vuole deformare per introdurre, con lo stesso nome, altre forme sociali che la Chiesa rispetta, ma che non sono l’unione tra un uomo ed una donna e che, quindi, vanno distinte da una diversa denominazione”. Sulla stessa linea anche l’appello a tutelare la famiglia, “cellula fondamentale della società, scuola di virtù e di promozione della vita”. Non solo: i presuli colombiani si dicono d’accordo nel “non discriminare le persone omosessuali”, ma chiedono, al contempo, che venga rispettato “il diritto della Chiesa alla libertà di insegnare il Vangelo nei suoi centri educativi”.

No alla corruzione, ricostruire il Paese con onestà e riconciliazione
Di qui, la critica che viene espressa alla proposta di “introdurre, sia nella fase pre-scolare che nella scuola primaria, l’educazione sessuale, invalidando il diritto delle famiglie di accostare a tale realtà i propri figli con tatto e rispetto, in modo appropriato alla loro età”. La Cec non dimentica, inoltre, la piaga della corruzione che – scrive – “può portare il Paese al disastro”. Per questo, viene richiamato il principio dell’etica, da “prendere in seria considerazione se si vuole ricostruire una nuova Colombia”, basata “su fondamenta come l’onestà, il perdono, riconciliazione, la cultura della vita e dei diritti umani”.

Promuovere sviluppo agrario integrale
In campo sociale, poi, i presuli di Bogotà auspicano “una politica di sviluppo agrario integrale”, poiché “la Colombia ha un importante potenziale produttivo”; allo stesso modo, si guarda allo sviluppo minerario, bensì esso rappresenti “un’arma a doppio taglio”, non solo per le operazioni illegali che si verificano in quest’ambito, ma anche per “gli elevati costi sociali ed ambientali” che esso comporta e che “possono mettere a rischio le future generazioni”.

Attesa per una futura visita del Papa
Infine, guardando ad un futura visita di Papa Francesco nel Paese, i presuli si impegnano a prepararla fin da ora. Il 12 febbraio scorso, infatti, parlando con i giornalisti sul volo che lo portava a Cuba per il suo 12.mo viaggio apostolico internazionale, il Pontefice ha espresso l’intenzione di visitare la Colombia nel 2017. (A cura di Isabella Piro)








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