Il mese di febbraio è agli sgoccioli, ma le previste elezioni locali nelle repubbliche
popolari di Donetsk e Lugansk non si sono ancora tenute. Nell’autunno scorso questa
era la data stabilita. Si sottolinea così da più parti la necessità di rinvigorire
il processo di Minsk con una nuova tornata diplomatica. La
situazione sul terreno è congelata. Gli scontri a fuoco sono sporadici ed ogni tanto
sono segnalate perdite umane. Il movimento della popolazione nell’area è limitato. Tra la Crimea e la regione di Kherson il blocco delle merci
ha creato grossi problemi. La penisola continua ad avere problemi di approvvigionamento
elettrico ed idrico. A Kiev il governo Jatseniuk
è appena sopravvissuto ad un voto di fiducia. Gli ucraini sono delusi per l’alto livello
di corruzione, i mancati miglioramenti nella vita quotidiana ed il corso lento delle
riforme. Più osservatori parlano di possibili elezioni anticipate. I rapporti con la Russia restano complessi come non facili sono quelli con
le organizzazioni finanziarie internazionali.
Giuseppe D'Amato
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