2016-02-20 09:22:00

Vescovi Bosnia Erzegovina: bene richiesta di entrare nell'Ue


“L’Unione europea è la via da seguire per arrivare a una sempre maggiore democrazia”: il segretario generale della Conferenza episcopale bosniaca, mons. Ivo Tomasevic, saluta così la presentazione ufficiale,  il 15 febbraio scorso a Bruxelles,  della richiesta del Paese balcanico  di entrare nell’Ue.

Un segno di speranza per i giovani bosniaci
“È necessario riformare il nostro Paese – sottolineaTomasevic citato dall’agenzia Sir – così che tutti i gruppi etnici presenti e tutti i cittadini possano godere di ogni diritto”. Secondo il presule questa decisione è un segno che in Bosnia-Erzegovina c’è futuro e speranza per i giovani che sono sempre più tentati di partire in cerca di un avvenire migliore: “Come Chiesa siamo sempre impegnati su questo fronte e lo saremo sempre di più in futuro - afferma - nostro dovere è anche quello di sforzarci per una società più giusta e democratica. Non è certo compito delle Chiese e delle diverse comunità religiose sostituirsi alla politica, ma dobbiamo collaborare per il dialogo e la riconciliazione”.

La decisione anche frutto della visita a Sarajevo di Papa Francesco
La presentazione della candidatura era attesa come uno stimolo a fare meglio, anche se restano tanti i problemi da risolvere, come l’alto tasso di corruzione della classe politica, lo stallo economico, il non rispetto dei diritti fondamentali e la deriva secessionista della Repubblica Srpska, l’altra entità che, insieme alla Federazione croato-musulmana, forma la Bosnia-Erzegovina. “Tante riforme sono state fatte, ma molto lavoro resta da fare”, “ciò che vedo è che c’è la volontà da parte della politica e della società di andare avanti su questa strada e ciò è positivo”, ha detto mons. Tomasevic. Secondo il segretario dei vescovi bosniaci, “questa decisione è anche il frutto della visita a Sarajevo di Papa Francesco - svoltasi il 6 giugno 2015 - durante la quale la Bosnia-Erzegovina ha dimostrato di sapere e di potere fare qualcosa di buono e bello, grazie all’aiuto di tanti uomini di buona volontà”. (L.Z.)








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