Consiglio europeo: ancora nessun progresso su GB e migranti

Consiglio europeo stasera e domani a Bruxelles: due le questioni principali sul tappeto: la possibile uscita della Gran Bretagna dall'Ue, e la questione dei rifugiati: Da Bruxelles Attilio Moro:

I disaccordi che hanno spinto il presidente della Unione europea Donald Tusk a convocare il vertice straordinario che inizia stasera sono ancora tutti li: nessun progresso nella ricerca di un compromesso che ridefinisca il posto dell’Inghilterra nella Unione e posizioni ancora molto distanti tra Germania da una parte e paesi dell’Europa dell’est dall’altra, sulla questione dei rifugiati.

Gli inglesi chiedono alla Ue soprattutto 3 cose. La prima: eliminare o ridurre per almeno 4 anni i benefici in favore dei lavoratori provenienti dai paesi della Unione, dagli assegni familiari all’assistenza sanitaria gratuita, ai contributi in favore dei disoccupati. Si oppongono però fermamente i paesi dell’Europa dell’est, soprattutto la Polonia, che teme che quello inglese possa diventare un precedente che giustifichi analoghe richiesta da parte di altri paesi della Ue.

Londra chiede inoltre di esentare la City di Londra, la più grande piazza finanziaria d’Europa, dalle regole europee che vincolano i movimenti della finanza. Infine vuole che i capi di governo europei si impegnino a non procedere oltre nella integrazione delle politiche dell’Unione. Soltanto ottenendo queste concessioni, aveva detto il premier Cameron, è possibile per lui vincere il referendum, previsto per giugno e voluto da chi nel Regno Unito vuole uscire dall’Unione.

Sugli immigrati i paesi dell’est chiedono una nuova politica, e in particolare il blocco dei rifugiati al confine tra Macedonia e Grecia. Angela Merkel invece tiene ferma la sua politica della porta aperta, a condizione che la Turchia blocchi i trafficanti clandestini e altri paesi si associno volontariamente ad un piano di distribuzione dei rifugiati da far arrivare direttamente dai campi di raccolta in Turchia.