2016-02-16 17:24:00

Incontro delle famiglie con Papa Francesco: le Testimonianze


Le Testimonianze delle quattro famiglie all'Incontro di Papa Francesco con le Famiglie a Tuxtla Gutiérrez, in Messico, alle quali poi Papa Francesco ha risposto con il suo discorso:

Manuel, adolescente disabile

Santo Padre Francesco, amico degli adolescenti e dei giovani. Sono Manuele, un adolescente di 14 anni. Voglio dirle grazie perché è nostro amico e sta vicino a noi. Grazie per essere venuto nella nostra terra del Chiapas. Grazie per averci portato il messaggio di pace alle nostre famiglie. Che Dio la benedica!

Santo Padre Francesco, le parlo un po’ della mia vita personale. Prima camminavo, correvo, giocavo come ogni bambino, ma a 5 anni ho cominciato a cadere, i miei genitori se ne sono accorti, i medici  hanno riconosciuto la mia capacità speciale: la distrofia muscolare. Ho cominciato a perdere forza in tutto il corpo finché sono rimasto su una sedia a rotelle. Sono diventato molto triste vedendo che non potevo camminare,  correre, giocare. Poi ho poi parlato con i miei genitori, ho detto loro di non essere tristi, che potevo fare grandi cose, anche se non potevo fare quello che gli altri bambini fanno. Loro mi hanno sostenuto nei miei progetti; sentivo di non avere limiti come ogni persona normale. 

Ho molta fede e la mia speranza è cresciuta. So che Dio mi ha benedetto con questa capacità  speciale. Confido in Lui. E se Lui lo vorrà, mi ridarà la salute fisica. Prima di conoscere Dio c’erano sempre conflitti nella mia famiglia, poi  Dio è arrivato e abbiamo iniziato ad andare in chiesa. All’inizio non mi piaceva. Oggi ringrazio mio fratello che, essendo coordinatore degli adolescenti, mi ha motivato molto. Così sono entrato nel gruppo di adolescenti della parrocchia e mi è piaciuto molto.

Ora esco con la mia sedia a rotelle a evangelizzare e provo grande gioia a invitare tanti adolescenti che non conoscono l’amore di Dio. Evangelizzo e visito malati anche con la mia famiglia. Santo Padre, preghi per noi adolescenti del Messico, perché ci sono molti giovani scoraggiati; ci sono adolescenti che sono su una cattiva strada e, dato che nessuno li ascolta,  frequentano cattive compagnie e seguono vie sbagliate.

C’è molta violenza  tra gli adolescenti. Come adolescente dico loro, se si sentono scoraggiati e sono su una cattiva strada: coraggio! Entrate in un gruppo. E ricordatevi che siamo i preferiti di Dio. Siamo la speranza della Chiesa. Preghi per noi e continui a parlare del Dio amore e misericordioso. Papa amico, gli adolescenti del Messico preghiamo per lei; che la Vergine la ricopra con il suo manto materno. Viva Papa Francesco! Viva Papa Francesco!

 

Beatrice, madre single

Mi chiamo Beatriz Muñoz Hernández, ho 52 anni, sono infermiera e madre single. Sono la terza di 12 figli. La mia infanzia è stata segnata dalla povertà, dalla violenza e dall’abbandono di mio padre, il che mi ha fatto sentire non amata e avere molti rapporti sessuali da adolescente. Sono rimasta   incinta in diverse occasioni e ho provato la tristezza, il rifiuto sociale e la solitudine più profonda. Ho incontrato l’amore di Dio attraverso la sua Chiesa, e Dio mi ha redenta, annunciandomi che mi amava, che non mi rifiutava e che soprattutto mi perdonava.

Come infermiera, ho avuto molte volte l’opportunità di abortire, ma Dio mi ha aiutato a non attentare contro la vita dei miei figli. La lotta è stata sempre difficile, per la situazione di precarietà, la solitudine e il dover educare i miei figli da sola. La tentazione di abortire mi è sempre apparsa come un’alternativa per poter risolvere i miei problemi, ma con l’aiuto di Dio, sono potuta uscire vittoriosa da quelle battaglie e accorgermi che la vera felicità non sta in quello che offre la società, ma nel trovare l’amore del Padre, la misericordia della Chiesa e il perdono dei peccati in Cristo.

Attraverso un processo di catechesi costante, che mi ha aiutato a capire e ad apprezzare la Parola di Dio,  a entrare nella preghiera e nella vita di comunità, ora la pratica dei sacramenti, soprattutto la comunione e la riconciliazione, alimenta la mia vita e mi permette di vivere la misericordia di Dio che lei, Santo Padre, annuncia a tutti i fedeli, permettendomi, nel mio lavoro di infermiera e nella mia famiglia, di dare testimonianza, annunciando l’amore di Dio agli adolescenti, alle madri single e alle famiglie distrutte. A spingermi a farlo è sempre l’incontro con Cristo attraverso la Chiesa che mi ha accolto come una madre.

Santo Padre, le chiedo solo la sua benedizione e la sua preghiera per le migliaia di donne che si ritrovano davanti alla falsa soluzione dell’aborto affinché possano incontrare, come è successo a me, una Chiesa che le ami e le accolga.

 

Humberto e Lucy, famiglia formata da genitori divorziati risposati

Siamo Humberto e Claudia Gómez. Io Humberto prima ero celibe e Claudia divorziata con tre figli. Siamo sposati civilmente da 16 anni. Il Signore ci ha dato la benedizione di un figlio che ora ha 11 anni e fa il chierichetto.

La nostra  è sempre stata una relazione di amore e comprensione, la pensiamo allo stesso modo su cose importanti. Tre anni fa il Signore ci ha parlato e siamo entrati nel gruppo DVC, Divorciados vueltos a casar – Divorziati Risposati; questo ha cambiato la nostra vita, ci siamo avvicinati alla Chiesa e abbiamo ricevuto amore e misericordia dai nostri coordinatori, dai nostri fratelli DVC e dalle nostre guide, monsignor Alfonso Miranda e Padre Oscar Lomelín.  Dopo aver ricevuto l’abbraccio e l’amore di nostro Signore, abbiamo sentito che il cuore ci scoppiava nel petto.

Noi DVC, Divorciados vueltos a casar – Divorziati Risposati, non possiamo accedere all’eucaristia, ma possiamo fare la comunione attraverso il fratello bisognoso, il fratello malato, il fratello privato della sua libertà. Cerchiamo il modo di trasmettere l’amore di Dio che sentiamo. Ci hanno invitati a essere volontari dell’IMSS, abbiamo visitato malati per incoraggiarli, per dire loro  che Dio sta  al loro  fianco. Visitandoli ci siamo resi conto che avevano bisogno di cibo, vestiti e coperte per sé e per i familiari. Ci siamo organizzati e grazie a Dio sono più di due anni che dividiamo il cibo con i nostri fratelli. Poi Claudia ha accettato di fare da coordinatrice delle volontarie dell’asilo nido che sta nel carcere di Topo Chico. Le assistenti sociali ci hanno parlato dei bisogni dei detenuti che si trovano nella clinica di riabilitazione per   tossicodipendenti nel carcere maschile e abbiamo accettato di collaborare come matrimonio, conversando con loro e portando articoli per l’igiene personale. Il Signore è meraviglioso e ci permette di servire chi ha bisogno. Noi abbiamo solo detto sì e Lui si è preoccupato di dirci quale era il nostro cammino. È meraviglioso avere un matrimonio e una famiglia al cui centro c’è Dio.

 

Messaggio della famiglia della diocesi di Tapachula

Santo Padre, siamo molto felici che sia venuto in Chiapas a visitarci. La sua presenza in mezzo al nostro popolo è una grande benedizione. Siamo molto contenti della sua visita.

Mia moglie, i miei figli e io siamo venuti insieme ai miei genitori, che hanno vissuto, grazie a Dio, più di cinquant’anni insieme. Si chiamato Aniceto Hernández e Criselda Roblero. Hanno avuto cinque figli: Mauro, Regina, Maximiliano, Adrián e io Menelio Hernández.

Le coppie di sposi qui presenti, che rinnovano la loro alleanza matrimoniale, testimoniano che  l’amore fedele è possibile.  Cinquant’anni fa hanno giurato di amarsi e di volere dei figli. Insieme a loro la mia famiglia si sente benedetta perché, attraverso i nostri genitori, Dio ci ha donato la fede cattolica. Grazie alla loro testimonianza e ai loro insegnamenti abbiamo appreso il valore della preghiera, dell’ascolto e della lettura della Parola di Dio. Abbiamo imparato a riconoscere il grande valore della nostra partecipazione ai sacramenti. Abbiamo anche riconosciuto il dono di Dio attraverso la sua persona, Santo Padre, e quelle dei vescovi e dei sacerdoti che guidano la nostra fede. Rendiamo grazie a Dio per la saggezza dei nostri genitori anziani.

Le chiediamo di pregare molto per noi, per la nostra patria e per il nostro popolo che vive in grande povertà per mancanza di lavoro, per gli stipendi bassi e i prezzi tanto alti dei prodotti di base. Siamo un popolo che soffre ma che ha speranza, fede e molto amore per continuare a trasmettere  l’amore di Dio ai nostri figli e alle nuove generazioni. Grazie ancora per la sua visita e sia certo che noi fedeli cattolici del Chiapas preghiamo sempre per lei. Dio lo benedica, Santo Padre.








All the contents on this site are copyrighted ©.