La Messa celebrata dal Papa per i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi nello Stadio “Carranza”, a Morelia, nello Stato centrale di Michoacán, è un segno di profonda unità con la Chiesa messicana che accoglie con affetto il Vicario di Cristo. Ascoltiamo la testimonianza del vescovo di Tepic, mons. Luis Artemio Flores, al microfono di padre Guillermo Ortiz:
R. - A mi me ha llamado mucho la atencion...
Il Papa, sin dall’inizio del suo Pontificato, ha richiamato la mia attenzione per
la sua semplicità, per la sua testimonianza e per la sua vicinanza al popolo, a tutte
le persone, soprattutto a quelle più deboli come sono i poveri, i malati, i bambini,
gli anziani; e per il suo essere pastore: mi ha colpito molto quando ha detto: “Il
pastore va avanti per indicare il cammino, cammina in mezzo per accompagnare e cammina
in fondo perché nessuno rimanga indietro”.
D. – Mons. Flores, cosa significa per voi vescovi messicani stare con Papa Francisco, tra la vostra gente?
R. – Bueno. Es un honor y es un signo de la Iglesia ...
E’ un onore ed è un segno della Chiesa. Qui c’è la Chiesa, perché qui c’è il Successore
di Pietro, il Papa. E insieme al Papa, ci sono i vescovi, i sacerdoti, le religiose
e il Popolo di Dio. Possiamo dire che qui è presente tutta la Chiesa di tutto il mondo.
Ma soprattutto qui è presente Cristo che ha fondato la sua Chiesa. Insieme abbiamo
il compito e la responsabilità di lavorare per il suo Regno. In questo Regno siamo
tutti una famiglia, unita, fraterna e solidale.
D. – In questo momento qual è la maggiore preoccupazione che ha nel suo cuore, come vescovo?
R. – Bueno, mi primera preocupación son mis hermanos sacerdotes …
Bene, la mia prima preoccupazione è per i miei fratelli sacerdoti: lavorare molto
affinché tutti noi ci innamoriamo veramente di Gesù Cristo e della nostra missione
che Dio ci ha affidato. E poi che siamo santi, perché con la nostra testimonianza
possiamo influire molto sul Popolo di Dio, specialmente sui giovani e la famiglia.
Se la famiglia sta bene, la Chiesta sta bene e la società sta bene. E i giovani sono
la vitalità, la forza e l’energia. Che abbiano sempre presente il Volto di Gesù Cristo
e della Chiesa.
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