2016-02-16 19:15:00

Ddl Cirinnà al Senato: fronte no al 'Canguro'


In Italia, al via questo pomeriggio nell’aula del Senato, l’esame sul Ddl Cirinnà, in materia di unioni civili e adozioni per le coppie omosessuali. Per l’occasione emiciclo strapieno, cosi come le tribune del pubblico e della stampa. Dopo giornate di scontro politico e mediatico, clima  infuocato a Palazzo Madama per le implicazioni che oltrepassano il Ddl. Il servizio di Roberta Gisotti

Per vincere l’ostruzionismo in aula il governo ha deciso di ricorrere alla controversa prassi nota come “canguro”, che permette di accelerare l’iter di una legge accorpando gli emendamenti uguali o simili per contenuto, per cui approvato o bocciato il primo decadono tutti gli altri. Inutili le riunioni stamane fra Pd, Lega, Ap e Fi per un accordo sugli emendamenti al Ddl Cirinnà, dal nome della senatrice del Partito democratico, che prima del voto in aula ha perfino ammonito i suoi colleghi scrivendo su Facebook: chi vota contro il Ddl è dalla parte di chi discrimina! Ma colpo di scena in apertura di seduta la Lega ha ritirato 4.500 emendamenti, mantenendone 580, sfidando il Pd a ritirare l’emendamento ‘canguro’ del senatore Marcucci, duramente contestato come inammissibile, anticostituzionale, antidemocratico anche da Area popolare, Forza Italia, Popolari per l’Italia e Fratelli d’Italia e respinto infine a sorpresa  Movimento 5 stelle. Lo stesso presidente Grasso è stato chiamato in causa per bloccare il canguro, “un vero golpe alla democrazia” - ha commentato Gandolfini promotore del Family Day - che fa presagire una crisi di governo. Ma il capogruppo del Pd Zanda ha confermato di voler approvare sì a voto segreto ma in fretta il Ddl. 








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