Lotta alla povertà ed alle disuguaglianze, accompagnata dalla promozione della giustizia sociale: questo l’impegno congiunto preso dall’Amecea (Associazione delle Conferenze episcopale dell’Africa Orientale) e dalle Caritas regionali, al termine di un incontro svoltosi a Nairobi, in Kenya, dal 6 all’8 febbraio scorsi. Alla riunione hanno preso parte i direttori nazionali della Caritas ed i segretari generali delle Commissioni episcopali Giustizia e pace.
Giustizia sociale e pace interiore sono inseparabili
Nel comunicato finale diffuso al temine dei lavori, Amecea e Caritas si richiamano
alle direttive di Papa Francesco che, nel suo Pontificato, ha più volte esortato le
organizzazioni cattoliche a “darsi la mano per creare una maggiore sinergia, con l’obiettivo
di servire il popolo di Dio nel modo migliore”. Il tutto tenendo sempre presente lo
spirito di San Francesco di Assisi nel quale “si riscontra fino a che punto sono inseparabili
la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società
e la pace interiore”. (LS n.10)
Forte denuncia della tratta di esseri umani
Di qui, l’impegno dei due organismi africani a rafforzare la collaborazione reciproca
anche attraverso un maggiore scambio di informazioni e di esperienze e ulteriori partenariati
con altre strutture della Chiesa cattolica impegnate nel settore sociale. Al centro
della nota, poi, il dramma della tratta delle persone e della migrazione: in quest’ambito,
Amecea e Caritas si impegnano ad affrontare “le cause profonde e i bisogni delle persone
che sono colpite” da grave fenomeno che Papa Francesco ha definito “crimine di lesa
umanità”. In quest’ottica, viene quindi lanciato un appello affinché le vittime del
traffico di esseri umani vengano trattate con dignità; al contempo, si invitano i
migranti a riconoscere le leggi dei Paesi di accoglienza.
La nota dolente dello sfruttamento minerario da parte di industrie straniere
La nota episcopale, poi, affronta la complessa questione dello sfruttamento delle
industrie estrattive africane da parte di società minerarie straniere, sottolineando
come le popolazioni dell’Africa non ricavino alcun beneficio da tali attività. Per
questo, Amecea e Caritas si dicono determinate a denunciare, a voce alta, “gli effetti
negativi” provocati dall’attività estrattiva e l’ingiustizia economica subita dagli
africani. I partecipanti all’incontro, inoltre, ribadiscono l’impegno per il bene
comune di tutti, nessuno escluso, e affermano la necessità di concentrare gli sforzi
su una formazione degli africani che guardi alla Dottrina sociale della Chiesa.
Particolare attenzione ai giovani
“Riconosciamo – si legge ancora nel testo – la ricomparsa di situazioni di urgenza
nella nostra regione” e per questo si afferma la volontà congiunta di istituire fondi
di solidarietà destinati a rispondere, in modo efficace, alle emergenze più gravi
che si presentano nella regione. Il comunicato si conclude con un richiamo alla promozione
della giustizia sociale “con particolare attenzione alla questioni economiche che
interessano i giovani”. (I.P.)
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