“Tutti siamo necessari, soprattutto quelli che normalmente non contano perché non sono ‘all’altezza delle circostanze”. Nel venerare la Madonna di Guadalupe il Papa evoca questa immagine, rimandando all’atzeco Juan Diego che diventò il messaggero di Maria. Migliaia di persone hanno partecipato alla Messa celebrata da Papa Francesco nel Santuario mariano a Città del Messico, tra i più visitati del mondo. Il servizio del nostro inviato Alessandro Guarasci:
Il Papa venera l'icona della Madonna di Guadalupe
E’ il motivo principale per il quale Francesco è venuto
in Messico: venerare l’icona della Madonna di Guadalupe, di fronte alla quale ha sostato
in preghiera per diversi minuti, e così confermare il Paese nella fede. Il Santuario
sorge laddove nel 1531 l’indio Juan Diego, convertito al cristianesimo, ebbe cinque
apparizioni della Madonna. Tesoro prezioso di questo Santuario, dove ogni giorno si
celebrano venti Messe, è l’immagine della Vergine, dipinta su un mantello di tela
di fibre di un cactus che normalmente resisterebbe non più di vent’anni. Ancora oggi
non c’è spiegazione scientifica per la sua esistenza.
Il santuario di Dio sono i suoi figli, le nostre famiglie
Una storia che ci fa capire come anche i più umili
possono essere un mezzo per costruire “il santuario di Dio”, come dice il Papa:
“Il santuario di Dio è la vita dei suoi figli, di tutti e in tutte le condizioni, in particolare dei giovani senza futuro esposti a una infinità di situazioni dolorose, a rischio, e quella degli anziani senza riconoscimento, dimenticati in tanti angoli. Il santuario di Dio sono le nostre famiglie che hanno bisogno del minimo necessario per potersi formare e sostenere. Il santuario di Dio è il volto di tanti che incontriamo nel nostro cammino”.
In Maria, Dio si fa nostro compagno di strada
Dio “risveglia la speranza dei più piccoli, dei sofferenti,
degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto
degno in queste terre”. Tutti possono far parte del progetto di Dio e la Madonna percepisce
“i nostri dolori”, le “nostre disperazioni”, le “nostre tristezze”. La Vergine ci
dice che ha “l’onore” di essere nostra madre:
“Questo ci dà la certezza che le lacrime di coloro che soffrono non sono sterili. Sono una preghiera silenziosa che sale fino al cielo e che in Maria trova sempre posto sotto il suo manto. In lei e con lei, Dio si fa fratello e compagno di strada, porta con noi le croci per non lasciarci schiacciare da nostri dolori”.
La Madre di Dio ci invita alla Misercordia
La Madre di Dio ci invita ad essere suoi messaggeri,
ad accompagnare tante vite, asciugare tante lacrime. E poi a soccorrere “i prigionieri”,
perdonare “chi ti ha fatto del male”, consolare “chi è triste”, avere “pazienza con
gli altri”. Tutte doti da esercitare nell’Anno della Misericordia:
Fuori della Basilica almeno 30 mila persone, arrivate fin dalla mattina per poter essere più vicine al Papa. Al Santuario Francesco ha donato una corona per dire il suo sentirsi figlio di Maria.
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