Il numero di civili rimasti uccisi o feriti nel corso del 2015 in Afghanistan è stato il più alto dal 2009. È quanto emerge da un rapporto Onu, che riferisce di oltre 11mila vittime, di cui 3542 morti e 7.457 feriti, un quarto delle quali sono minori. Il documento, preparato dalla Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) in collaborazione con l'Ufficio per i Diritti umani dell'Onu, mostra che l'aumento dei combattimenti terrestri nei centri urbani, insieme all'azione dei kamikaze, è stato nel 2015 la causa principale delle vittime e dei feriti collegati al conflitto.
Per quanto riguarda le responsabilità delle vittime, il Rapporto sostiene che il
62% di esse va a "elementi anti-governativi" (ma con -10% rispetto all'anno precedente),
il 17% alle differenti forze filo-governative (in aumento rispetto al passato), mentre
un altro 17% riguarda vittime di cui non è
stato possibile attribuire la responsabilità. Il restante 4%, infine, è dovuto allo
scoppio di residui bellici. (M.G.)
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