2016-02-13 14:05:00

Chiesa Filippine: plauso per legge contro dinastie politiche


Soddisfazione: è quanto esprime la Chiesa cattolica delle Filippine per la promulgazione della legge che mira ad impedire le dinastie politiche, in vista delle elezioni presidenziali e legislative in programma il 9 maggio prossimo. Siglata il 19 gennaio scorso dal presidente uscente Benigno Aquino III, la normativa proibisce ai giovani, con un parente già eletto a livello nazionale o locale, di candidarsi per un seggio all’interno delle Assemblee municipali incaricate delle politiche giovanili.

Dinastie politiche a vantaggio delle famiglie più abbienti
È proprio all’interno di tali organismi, infatti, che si riscontrano numerosi casi di dinastie politiche, soprattutto di famiglie abbienti che possono sostenere i costi della campagna elettorale. Non solo: nonostante la Costituzione nazionale proibisca sin dal 1998 casi simili, di fatto accade spesso che membri di una stessa famiglia si succedono nei medesimi incarichi: basti pensare che l’attuale Capo dello Stato è il figlio della presidente Cory Aquino, a sua volta vedova del senatore Benigno Aquino.

Appello vescovi: campagna elettorale sia esente da violenze
La nuova legge rappresenta “una buona decisione” afferma padre Conegundo Garganta, segretario generale della Commissione episcopale per la gioventù, cui fa eco Henrietta de Villa, presidente del Consiglio pastorale delle parrocchie per un voto responsabile (Ppcrv) che sottolinea: “Si tratta dell’unica normativa che colpisce il male alla radice; per questo vigileremo sulla sua applicazione effettiva”. Dall’organismo arriva anche un appello ai candidati affinché diano prova di dignità: “Mostratevi degni del vostro essere persone umane, create ad immagine e somiglianza di Dio – è l’invito – Fatevi ogni giorno un esame di coscienza”, così da realizzare “una campagna elettorale esente da violenze e rispettosa dell’ambiente”.

Formata una coalizione interreligiosa di vigilanza elettorale
Già nei giorni scorsi, la Conferenza episcopale filippina aveva invocato, in una nota, elezioni giuste: “Rifiutiamo i candidati disonesti, furbi, egoisti ed indifferenti nei confronti dei poveri”, affermavano i vescovi sottolineando come, in alcuni casi, “l’astensionismo possa essere una scelta politica cristiana valida” perché in mancanza di candidati appropriati “votare il male minore equivale a votare male”. Dai presuli è arrivato anche l’invito alle autorità per un rispetto “scrupoloso” di quanto stabilito dalle legge elettorale. Il 10 febbraio, inoltre, mons. Broderick Pabillo, presidente della Commissione episcopale per i laici, ha annunciato la formazione di una coalizione interreligiosa per vigilare “sull’onestà e la trasparenza delle elezioni”.

Card. Tagle: no a politici che fanno opere di carità solo a scopo elettorale
​Denominato “Fede e coalizione” (dove fede, in inglese “Faith”, è l’acronimo di Fairness, Accuracy, Integrity, Transparency and Honesty in Elections, ovvero equità, accuratezza, integrità ed onestà nelle elezioni) il gruppo riunisce responsabili cattolici, protestanti, evangelici e musulmani e seguirà il lavoro della Commissione elettorale. Sempre il 10 febbraio, nella Santa Messa del Mercoledì delle Ceneri, il cardinale arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, ha criticato quei politici che fanno opere di carità a scopo auto promozionale, solo per ricavarne vantaggi personali. (I.P.)








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