“Durante il tempo di Quaresima si terranno le elezioni nel nostro Paese. Come elettori, militanti o candidati, dobbiamo avere a cuore di mettere al primo posto la verità, laddove la frode sembra trionfare, e il rispetto della voce degli altri laddove è imbavagliata”: è quanto scrive mons. Laurent Lompo, arcivescovo di Niamey, nella lettera pastorale per l’inizio della Quaresima, incentrata sulle votazioni presidenziali, in programma il 21 febbraio.
Scegliere con coscienza e libertà, guardando al futuro del Paese
“La nostra scelta politica - sottolinea il presule,
citato dall’agenzia Fides - sarà fatta in coscienza e in tutta libertà, lontano da
ogni spirito legato a sette, clan, etnie e regioni”. “Come cristiani cattolici - aggiunge
- abbiamo il dovere di prendere parte al futuro del nostro Paese con un voto maturato
nella riflessione, nella preghiera, senza lasciarci manipolare dagli agitatori di
slogan”.
Impegno civile, dinamica di misericordia
“L’impegno civile è una dinamica in cui si esercita
la misericordia”, sottolinea ancora mons. Lompo che ricorda poi le parole di Papa
Francesco: “La misericordia è il pilastro della Chiesa”. Infine, l’arcivescovo di
Niamey conclude: “Che questo tempo quaresimale sia il momento per prendere coscienza
della misericordia di Dio della quale siamo i beneficiari e di esercitarla a nostra
volta presso coloro che sono in attesa di accoglierla”.
Paese al voto il 21 febbraio. Eventuale ballottaggio il 20 marzo
Urne aperte, dunque, il 21 febbraio: gli elettori
sono chiamati ad eleggere il presidente e a rinnovare l’Assemblea Nazionale. Il capo
dello Stato verrà eletto con votazione a doppio turno. Se nessuno dei candidati dovesse
farcela alla prima tornata, il ballottaggio si terrà il 20 marzo. (I.P.)
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