Le recenti riforme nell’ordinamento vaticano volute da Papa Francesco e le attività svolte dagli organi giudiziari sono state, stamani, al centro della relazione del Promotore di Giustizia, l’avvocato Gian Piero Milano, per l’inaugurazione in Vaticano dell’Anno giudiziario 2016. Prima della relazione, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha celebrato la Santa Messa nella Cappella di Maria, Madre della Famiglia, nel Palazzo del Governatorato. Nella relazione non ci sono riferimenti alla vicenda dell’ex nunzio Józef Wesołowski, morto prima della celebrazione del processo, e alla fuga di notizie del cosiddetto caso “Vatileaks” perché il periodo dell’iter giudiziario, in questo caso, non corrisponde all’arco temporale preso in esame. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nella relazione del Promotore di Giustizia, l’avvocato Gian Piero Milano, si ricorda che le riforme avviate da Papa Francesco incidono profondamente sulla vita interna dello Stato Vaticano, sulla sua attività normativa, giurisdizionale ed amministrativa. “Hanno effetto anche sul piano dei rapporti con gli altri ordinamenti, ai quali la Chiesa e le sue espressioni istituzionali possono offrire un contributo peculiare e significativo” per la soluzione di grandi problemi.
La giustizia non riguarda solo la singola persona ma l’intera comunità
La carità verso il prossimo, la pace, la cura del
creato, la sollecitudine instancabile per l’eliminazione delle diseguaglianze – si
sottolinea nella relazione - sono valori che interpellano anche gli operatori della
giustizia, chiamati ad intervenire – come ha affermato Papa Francesco nel discorso
rivolto ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura italiana – “in presenza
di una violazione della regola”. Non è solo un atto che riguarda la singola persona,
ma la comunità nel suo insieme.
La giustizia nell’Anno Santo della Misericordia
L’inaugurazione dell’Anno giudiziario – l’87.mo del
Tribunale dello Stato della Città del Vaticano – cade nell’Anno Santo della Misericordia.
Il ministero della misericordia e quello della giustizia, “che in un’ottica terrena
possono apparire solo a tratti coniugabili”, sono legati da “una relazione di inclusione”.
“La giustizia – come ha sottolineato il Santo Padre nella bolla Misericordiae Vultus
– da sola non basta. Per questo Dio va oltre la giustizia con la misericordia e il
perdono”.
Il diritto ecclesiale e le sue basi
Il sistema delle fonti del diritto vaticano – ricorda
il Promotore di Giustizia - “individua nell’ordinamento canonico la prima fonte normativa”.
Accanto a questo impianto operano poi le fonti principali: la legge fondamentale del
2000 e le leggi promulgate per lo Stato della Città del Vaticano dal Pontefice, dalla
Pontificia Commissione. Per le materie in cui non provvedano le fonti principali,
si osservano, in via suppletiva, le leggi emanate dallo Stato italiano, se applicabili
nell’ordinamento vaticano.
Apportate varie riforme all’ordinamento vaticano
Con il Pontificato di Papa Francesco è iniziata una
nuova fase legislativa: “la Santa Sede condivide le istanze più urgenti della comunità
internazionale, in particolare la tutela dei mercati finanziari ed il contrasto al
riciclaggio dei proventi di attività criminose e al finanziamento del terrorismo”.
La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano si sono anche “impegnati ad adottare
una serie di misure di adeguamento e recezione di specifiche norme dell’Unione Europea”.
Adeguamento agli standard europei per materie economiche e finanziarie
Il processo di assimilazione delle regole europee
in materia economico-finanziaria ha determinato “la graduale integrazione nell’ordinamento
comunitario” e il “disancoramento” in tale materia dalla legislazione italiana. E’
quanto avvenuto, in modo emblematico, “per il reato di riciclaggio”. Con l’acquisizione
degli assetti normativi di matrice comunitaria - si osserva nella relazione - i confini
virtuali dello Stato Vaticano si sono dilatati da enclave d’Italia ad enclave d’Europa.
Modifiche in materia penale
L’adeguamento alla legislazione sovranazionale ha
portato all’individuazione di nuove figure di reato: delitti contro la persona (discriminazione
razziale, tratta di persone, tortura); delitti contro i minori (vendita di minori,
induzione o gestione della prostituzione minorile, violenza sessuale, pedopornografia,
arruolamento di minori); delitti contro l’umanità (genocidio e altri delitti contro
la popolazione civile). A questi si aggiungono crimini di guerra e delitti legati
al terrorismo e a sostanze stupefacenti.
Modifiche al codice di procedura penale
Modifiche radicali riguardano il rifiuto di assistenza
giudiziaria che deve essere sempre motivato. “Può essere opposto laddove l’esecuzione
della richiesta sia tale da arrecare pregiudizio alla sovranità, sicurezza, ordine
pubblico o altri interessi fondamentali della Santa Sede o dello Stato”. Si specifica
anche che “nei casi espressamente previsti dalle convenzioni internazionali ratificate,
non potrà essere invocato il segreto bancario per respingere una domanda di assistenza
giudiziaria”.
Riforme in materia finanziaria
L’azione di ammodernamento – scrive il Promotore di
Giustizia - ha riguardato soprattutto “il settore della regolamentazione del sistema
finanziario”. In questo ambito l’ordinamento vaticano è ormai alla pari con quello
europeo. Sono state introdotte varie disposizioni “volte a tutelare e ad incrementare
la trasparenza, l’integrità e la stabilità del mercato”. Il fulcro del sistema è costituito
dalla “adeguata verifica” che devono svolgere gli operatori finanziari o professionali.
Alto livello nelle attività di vigilanza
E’ stato raggiunto “un alto livello di operatività”
in politiche di prevenzione del riciclaggio e in altre attività di vigilanza. Nel
corso del 2015 l’Autorità di informazione finanziaria (A.I.F.) ha ricevuto circa 350
segnalazioni di attività sospette. Significativo è stato anche lo scambio di informazioni
con istituzioni di altri Paesi. Tali segnalazioni hanno portato “ad una serie di provvedimenti
di sequestro cautelare di somme per un valore complessivo superiore ad 11 milioni
di euro”.
Il Consiglio per l’Economia e la Segreteria per l’Economia
Con il Motu proprio “Fidelis dispensator et prudens”
del 24 febbraio del 2014 sono stati istituiti il Consiglio per l’Economia e la Segreteria
per l’Economia. Il primo ha il compito “di vigilare sulle strutture e sulle attività
amministrative e finanziarie dei dicasteri della Curia Romana, delle istituzioni collegate
con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. La seconda ha il compito
di attuare “il controllo economico e la vigilanza sui medesimi enti e istituzioni”.
Verifiche internazionali sul sistema finanziario
Il processo di graduale applicazione della normativa
internazionale – si sottolinea - ha portato anche a controlli e verifiche da parte
di organismi europei. In questo quadro assume particolare rilevanza il controllo periodico
effettuato da “Moneyval, Comitato di esperti del Consiglio d’Europa, per la valutazione
delle misure di lotta al riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo”.
Per quanto riguarda la Santa Sede, le verifiche condotte si sono concluse con esito
positivo.
Moneyval raccomanda di intensificare le
attività in ambito finanziario
Moneyval ha raccomandato l’Ufficio del Promotore di
Giustizia di intensificare “le attività di prosecuzione giudiziale e quella, previa,
di investigazione dei reati in materia finanziaria”. Nella relazione si ricorda che
“se le risultanze probatorie appaiono fragili o comunque non convincenti oltre ogni
ragionevole dubbio, esigenze di giustizia, oltre che di economia processuale, impongono
che il procedimento si fermi alle soglie del dibattimento”.
Estremamente difficili gli accertamenti
di reati finanziari
Un altro limite è costituito dal fatto che, sebbene
l’ordinamento penale punisca tra l’altro la ricettazione e il riciclaggio in tutti
i casi “è necessaria non solo la prova ma anche la dimostrazione della consapevolezza
di tale provenienza”. Si tratta di accertamenti – ricorda il Promotore di Giustizia
– estremamente difficili perché, nel caso dello Stato della Città del Vaticano, “richiedono
quasi sempre la collaborazione di autorità giudiziarie straniere”. Si tratta infatti,
quasi sempre, di cittadini non vaticani.
Rafforzare gli strumenti preventivi contro
reati finanziari
E’ indubbio che nessun sistema potrà mai essere in
grado “di annullare il rischio di infiltrazione di capitali illeciti se non sarà accompagnato
da un adeguato meccanismo repressivo”. Proprio sotto il profilo della repressione
– spiega il Promotore di Giustizia - il sistema ha un apparato cautelare e sanzionatorio
efficaci che sta dando risultati concreti e apprezzati. Si tratta – si legge nella
relazione – “solo di completare l’opera rafforzando gli strumenti di intervento preventivo”.
Convenzione tra Santa Sede e Italia in materia fiscale
Per disciplinare la cooperazione in materia fiscale
presso la Segreteria di Stato è stata sottoscritta, il primo aprile del 2015, la Convenzione
tra Santa Sede e Repubblica italiana. Tale Convenzione consente “il pieno adempimento,
con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie
detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune
persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia”.
Riforme degli organi giudiziari
Le riforme hanno riguardato anche l’ordinamento giudiziario.
Sono state concesse, in particolare, “più ampie prerogative ai Tribunali vaticani”.
I nuovi assetti, determinati dalle recenti riforme di Papa Francesco, assicurano “una
interlocuzione e rapporti di cooperazione con altri ordinamenti, per una più efficace
adozione di tutti gli strumenti giuridici e di prevenzione e contrasto sviluppati
dalla comunità internazionale, a presidio del bene comune”.
Attività della Gendarmeria
Sono molteplici le attività svolte dalla Gendarmeria.
Tra quelle legate alle recenti riforme – ricorda il Promotore di Giustizia - i controlli
sul trasporto transfrontaliero di denaro contante hanno portato ad una media di 30
verifiche al giorno per un totale di 11 mila all’anno. Più in generale, nel corso
del 2015 sono stati disposti 8 arresti e 53 fermi. Le denunce di furto sono state
58. Sono state elevate 88 contravvenzioni. Sono stati accertati 64 incidenti stradali.
Sono inoltre stati 3 i tentativi di truffa.
Crimini informatici
Tra le attività della polizia giudiziaria rientrano
le azioni di contrasto dei crimini informatici. Sono stati oscurati siti web con contenuti
diffamatori dello Stato del Vaticano e della Santa Sede. Sono stati chiusi account
di posta elettronica “per reati di truffa, ovvero di furto di identità virtuale”.
In questa materia, in particolare, emerge “il ruolo strategico della cooperazione
sia a livello interno sia soprattutto in ambito internazionale tra omologhe istituzioni
operanti nei vari Stati”.
Le attività degli organi giudiziari
Nel corso dell’anno giudiziario – si legge infine
nella relazione - si è registrato “un significativo incremento del carico giudiziale”.
In particolare, il giudice unico, in materia civile, ha avviato una procedura “per
constatazione e prelievo di documenti”. Ha inoltre apposto 250 vidimazioni sui registri
matrimoniali, 112 sui registri di cittadinanza, 6 in quelli di residenza e 14 nei
registri dei decessi. In sede penale, ha esaminato 2 segnalazioni di infortunio avvenuti
nella Città del Vaticano.
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