Il saluto del Papa e l’importanza delle religioni per la pace e la custodia del creato, nella ricerca del bene comune. Questi i cardini dell’intervento del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, alla Conferenza sul ruolo delle religioni nel raggiungimento della pace e della giustizia nel mondo. L’evento si svolge oggi a Qom, in Iran, presso il Centro Studi di Giurisprudenza di Aemer Athar. Il servizio di Giada Aquilino:
Dialogo tra le religioni
La maggior parte degli abitanti del Pianeta dichiara di essere credente: “questo dovrebbe
spingere le religioni ad entrare in un dialogo tra loro” per orientarsi alla cura
della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di
fraternità. È partito da una citazione dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco
l’intervento del cardinale Peter Turkson nella città santa iraniana di Qom, patria
dello sciismo.
Nuove speranze da incontro tra il Papa e il presidente Rouhani
Il porporato ha salutato, a nome del Pontefice, i partecipanti alla Conferenza, ricordando
il recente incontro in Vaticano tra Francesco e il presidente della Repubblica Islamica
dell’Iran, Hassan Rouhani, che ha generato “nuove speranze” - ha sottolineato - nei
cuori di molti in tutto il mondo: nell’occasione sono state messe in risalto proprio
“l’importanza del dialogo interreligioso e la responsabilità delle comunità religiose”
nella promozione della riconciliazione, della tolleranza e della pace.
Cura della nostra casa comune
Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace ha evidenziato l’importanza
della “creazione” per le tre grandi religioni monoteiste, l’ebraismo, il cristianesimo
e l’islam: oggi, ha spiegato, “un chiaro caso dell’applicazione dei principi della
religione rilevata per la pace e la giustizia nel mondo è come ci prendiamo cura della
nostra casa comune globale”. Non solo nel giugno scorso c’è stata la pubblicazione
della “Laudato si’”, ma nel corso dell’estate diverse istituzioni ed esponenti del
mondo musulmano si sono riuniti ed hanno elaborato in agosto un importante documento
sulle sfide urgenti poste dal cambiamento climatico: la Dichiarazione islamica sul
cambiamento climatico globale, ha aggiunto il cardinale Turkson, è qualcosa che i
cattolici di ogni parte del mondo “possono accogliere e sostenere”.
Voce musulmana è grande risorsa strategica
La diffusione geografica dell’islam è vasta, ha osservato: include i principali Paesi
produttori di petrolio, ma anche alcuni degli Stati più vulnerabili a causa degli
effetti delle mutazioni del clima, come il Bangladesh o l’Indonesia. Non vi è dubbio,
ha notato il porporato, che “l’aggiunta di una voce forte musulmana al coro di coloro
che chiedono una risposta morale coerente ai problemi ecologici del mondo sarebbe
una grande risorsa strategica”.
Nostre differenze sono ricchezza
L’auspicio finale del cardinale Turkson è stato che, come nel 1963, quando il mondo
era sull’orlo di una guerra nucleare, Papa Giovanni XXIII scrisse l’Enciclica “Pacem
in terris”, esortando tutte le persone di buona volontà a riflettere sull’esperienza
della pace sulla terra nella vita della famiglia umana, così oggi possiamo ritrovarci
insieme: “con la ricchezza delle nostre differenze e i nostri comuni principi morali
e spirituali”, ha concluso, si possa “prosperare in un casa comune all’interno dell’‘ordine
divino stabilito’”.
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