2016-02-06 13:31:00

Turkson in Iran: differenze tra religioni sono ricchezza per pace


Il saluto del Papa e l’importanza delle religioni per la pace e la custodia del creato, nella ricerca del bene comune. Questi i cardini dell’intervento del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, alla Conferenza sul ruolo delle religioni nel raggiungimento della pace e della giustizia nel mondo. L’evento si svolge oggi a Qom, in Iran, presso il Centro Studi di Giurisprudenza di Aemer Athar. Il servizio di Giada Aquilino:

Dialogo tra le religioni
La maggior parte degli abitanti del Pianeta dichiara di essere credente: “questo dovrebbe spingere le religioni ad entrare in un dialogo tra loro” per orientarsi alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di fraternità. È partito da una citazione dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco l’intervento del cardinale Peter Turkson nella città santa iraniana di Qom, patria dello sciismo.

Nuove speranze da incontro tra il Papa e il presidente Rouhani
Il porporato ha salutato, a nome del Pontefice, i partecipanti alla Conferenza, ricordando il recente incontro in Vaticano tra Francesco e il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Hassan Rouhani, che ha generato “nuove speranze” - ha sottolineato - nei cuori di molti in tutto il mondo: nell’occasione sono state messe in risalto proprio “l’importanza del dialogo interreligioso e la responsabilità delle comunità religiose” nella promozione della riconciliazione, della tolleranza e della pace.

Cura della nostra casa comune
Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace ha evidenziato l’importanza della “creazione” per le tre grandi religioni monoteiste, l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam: oggi, ha spiegato, “un chiaro caso dell’applicazione dei principi della religione rilevata per la pace e la giustizia nel mondo è come ci prendiamo cura della nostra casa comune globale”. Non solo nel giugno scorso c’è stata la pubblicazione della “Laudato si’”, ma nel corso dell’estate diverse istituzioni ed esponenti del mondo musulmano si sono riuniti ed hanno elaborato in agosto un importante documento sulle sfide urgenti poste dal cambiamento climatico: la Dichiarazione islamica sul cambiamento climatico globale, ha aggiunto il cardinale Turkson, è qualcosa che i cattolici di ogni parte del mondo “possono accogliere e sostenere”.

Voce musulmana è grande risorsa strategica
La diffusione geografica dell’islam è vasta, ha osservato: include i principali Paesi produttori di petrolio, ma anche alcuni degli Stati più vulnerabili a causa degli effetti delle mutazioni del clima, come il Bangladesh o l’Indonesia. Non vi è dubbio, ha notato il porporato, che “l’aggiunta di una voce forte musulmana al coro di coloro che chiedono una risposta morale coerente ai problemi ecologici del mondo sarebbe una grande risorsa strategica”.

Nostre differenze sono ricchezza
L’auspicio finale del cardinale Turkson è stato che, come nel 1963, quando il mondo era sull’orlo di una guerra nucleare, Papa Giovanni XXIII scrisse l’Enciclica “Pacem in terris”, esortando tutte le persone di buona volontà a riflettere sull’esperienza della pace sulla terra nella vita della famiglia umana, così oggi possiamo ritrovarci insieme: “con la ricchezza delle nostre differenze e i nostri comuni principi morali e spirituali”, ha concluso, si possa “prosperare in un casa comune all’interno dell’‘ordine divino stabilito’”.








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