2016-02-05 11:00:00

Infomigranti: giovani stranieri diventano giornalisti


Al via la seconda edizione di “Infomigranti”, il laboratorio gratuito di giornalismo riservato a ragazzi stranieri. A organizzarlo l’Univesità della Sapienza di Roma, la testata "Più Culture" e l’ong "Intersos", grazie al contributo dell’8 per mille della Chiesa Valdese. Un corso pratico e sul campo per dare la possibilità di rendere le culture diverse un valore aggiunto nel lavoro di comunicazione. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

Raccontare la diversità con una buona informazione è l’obiettivo di Infomigranti. Un’occasione per 30 giovani provenienti da tutti i continenti di imparare il mestiere di giornalista. L’interculturalità è il filo rosso anche della seconda edizione che parte il 6 febbraio. Sentiamo la direttrice di "Più Culture" Nicoletta Del Pesco:

"La cosa più bella è che non solo i ragazzi raccontano la propria comunità, ma all'interno di questo gruppo misto c'è anche uno scambio continuo nel raccontare le realtà degli altri con interviste, reportage. Tra tutti i partecipanti è difficile trovare due ragazzi dello stesso Paese, quindi si crea un'integrazione verticale e orizzontale, praticamente. Abbiamo verificato che per vivere assieme agli stranieri della nostra città era importante conoscerli per poter battere tutti gli stereotipi più comuni presenti anche sulla stampa, quando si parla di migranti".

Un'esperienza di amicizia e di arricchimento anche per gli insegnanti e gli organizzatori del corso, prosegue Nicoletta Del Pesco:

"Devo dire la verità: già il primo corso è stato molto emozionante. Ho questo ricordo: in una delle prime lezioni abbiamo chiesto ai ragazzi di fare un’intervista a qualcuno della loro comunità e raccontare le problematiche legate all’arrivo in Italia. Veramente è stato un racconto dall'interno molto forte e interessante. Forse, noi giornalisti italiani a volte, quando tentiamo di raccontare queste realtà, non riusciamo a essere altrettanto incisivi”.

Chi ha origini straniere è un testimone particolare della realtà delle migrazioni, come Ania Tatasiewicz, studentessa polacca che ha partecipato alla prima edizione di Infomigranti:

“Il fatto che il corso si rivolgesse a dei ragazzi stranieri creava proprio dei ponti. Per esempio, uno dei primi articoli che ho fatto è stato quello in Moschea, per il Ramadan. Là, effettivamente, mi sono resa conto che anche se sono straniera e conosco bene la condizione di essere stranieri in un altro Paese, devo ammettere che avevo una concezione un po’ stereotipata anche dei musulmani, per esempio”.

Tecniche "Seo", di comunicazione per il web, di traduzione in più lingue, di stesura di reportage multimediali, apprese nelle lezioni di maestri di testate italiane e internazionali, che hanno permesso a più della metà dei ragazzi, aggiunge Ania, di trovare un lavoro o continuare a inseguire il proprio sogno di giornalisti:

“Adesso, comunque, continuo a scrivere per il giornale 'Più Culture' e inoltre sto facendo anche una tesi in Antropologia culturale per esaminare come la diversità etnica e culturale venga trattata dai media tradizionali e multimediali. Quindi, la passione è continuata e ha portato i suoi frutti”.

Infomigranti è una lente sulle comunità straniere presenti in Italia che potrebbe essere un modello nel racconto quotidiano delle migrazioni.








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