2016-01-30 11:47:00

Mongolia: ad agosto sarà ordinato il primo sacerdote autoctono


La piccola comunità cattolica della Mongolia, la più giovane del mondo, festeggerà il 28 agosto prossimo l’ordinazione del suo primo sacerdote locale nella cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo della capitale Ulaanbatar. Si chiama Joseph Enkhee-Baatar ed è stato ordinato diacono nel dicembre 2014 dal vescovo coreano di Daejeon, Lazzaro You Heung-sik. A conferirgli l’ordinazione sacerdotale sarà il Prefetto apostolico di Ulaanbatar, mons. Wenceslao Selga Padilla.

L’entusiasmo della piccola comunità cattolica mongola
La notizia – racconta all’agenzia Asianews il missionario della Consolata Giorgio Marengo, presente nel Paese dal 2003 - è stata accolta con entusiasmo dalla piccola comunità cattolica di Arvaiheer, nel cuore del Paese, formata da appena 21 persone. “Il fatto che questo nuovo sacerdote sia mongolo – ha detto un fedele citato dal missionario – significa molto per noi: parlerà la nostra lingua come un nostro figlio e fratello; soprattutto saprà collegare la fede con le nostre tradizioni”. Questa aspettativa emerge come davvero prioritaria  e questo - sottolinea padre Marengo - è comprensibile. Per una religione ancora vista come ‘straniera’, infatti, poter contare su un ministro di culto locale vuol dire molto, sia per quanto riguarda le relazioni con le autorità civili, che fino ad ora hanno sempre dovuto interagire con missionari stranieri, sia la sua capacità di armonizzare meglio le tradizioni mongole con la fede cattolica.

Una Chiesa giovane, presente solo dal 1992
La Chiesa mongola è una Chiesa molto giovane: la sua presenza nel Paese risale infatti al 1992, quando furono stabiliti rapporti diplomatici fra Santa Sede e la neonata Repubblica di Mongolia e venne aperta la Missione di Ulan Bator, affidata ai Missionari di Scheut, elevata nel 2002 a Prefettura Apostolica di Ulaanbaatar. L’opera di apostolato delle diverse Congregazioni religiose presenti in Mongolia, apprezzata anche dalle autorità locali, ha dato i suoi frutti, come indica il lento ma costante incremento dei convertiti al cattolicesimo in questo Paese buddista e l’interesse manifestato da un numero crescente di giovani fedeli per il sacerdozio e la vita consacrata. L’ordinazione sacerdotale di Joseph Enkhee-Baatar ne è la conferma. (L.Z)








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