2016-01-30 07:00:00

Family Day. Savarese: un popolo immenso per la famiglia


Tutto pronto per il Family Day che si terrà oggi a Roma a partire dalle ore 12.00 al Circo Massimo. Gli organizzatori, che stimano l’arrivo di circa un milione di persone, chiedono il ritiro del ddl Cirinnà sulle unioni civili, in discussione al Senato, che apre alle adozioni per coppie dello stesso sesso. La piazza sarà aperta a tutti i cittadini di ogni confessione religiosa e posizione politica, come conferma uno dei promotori della manifestazione, il portavoce di Generazione famiglia, Filippo Savarese, intervistato da Marco Guerra:

R. – Sarà una piazza storica, veramente epocale per il nostro Paese, perché un popolo enorme – immenso – da tutti i territori, tutte le province, tutti Comuni italiani, si riunirà al Circo Massimo per riaffermare il caposaldo della nostra società che è la famiglia: la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che dà ai bambini un papà e una mamma. I consensi su questo cardine antropologico sono trasversali: hanno aderito non solo chiaramente tantissimi cattolici, ma anche rappresentanti di altre confessioni religiose, come musulmani, sikh, comunità ebraiche. Hanno aderito le Chiese evangeliche, la Chiesa ortodossa italiana; ma tutti noi abbiamo amici atei che volentieri verranno in piazza per riaffermare questa verità di fondo. Sarà una piazza da cui – io credo – nascerà un vero e proprio popolo: un vero e proprio movimento di popolo, spontaneo, senza strutture, che – speriamo – continui a fare tendenza nel Paese per i prossimi decenni.

D. – C’è gente di ogni credo politico e anche molti omosessuali saranno presenti, per dire che tutti siamo figli di un papà e una mamma, nessun disegno di legge può negare questo…

R. – Su questa verità elementare si sta riunendo veramente – come dicevo – un popolo trasversale, la cui trasversalità è la caratteristica principale. Saranno in piazza elettori di tutti gli schieramenti; e tra l’altro devo dire che sono tante anche le persone omosessuali che hanno aderito alla nostra manifestazione. E ha assicurato la propria partecipazione anche l’Associazione di genitori di persone omosessuali. Perché, per quanto sia vero che ognuno di noi nasce da un papà e una mamma, ci sono leggi che stanno cercando di affermare il contrario. Sappiamo che il ddl Cirinnà va in questa direzione ed è proprio contro l’approvazione di questo disegno di legge che la piazza si riunisce.

D. – Non è una piazza contro - voi dite - non saranno tollerati slogan e striscioni offensivi, in particolar modo contro il mondo omosessuale…

R. – Credo che non ci sarebbe neanche il bisogno di specificarlo che qualsiasi tipo di manifestazione, di discriminazione, violenza, offesa a chiunque rivolta non sarà tollerata e sarà anzi denunciata alla pubblica autorità come è giusto che sia. La manifestazione non è contro delle persone.

D. – Sabato scorso è stata la volta delle manifestazioni a favore del ddl Cirinnà. Contemporaneamente le "Sentinelle in piedi" hanno riempito diverse piazze italiane, ma nessuno ne ha parlato. Come giudica la copertura mediatica di quell’evento e quella che invece viene offerta al popolo delle famiglie?

R. – Noi sappiamo ormai per certo, se non altro per esperienza, che le dinamiche mediatiche ormai preferiscono, privilegiano, soltanto una certa espressione di opinioni rispetto ad altre. Ci sono, come è noto – come è chiaro e ovvio che sia – interessi economici e politici di fondo; perché anche i media sono espressione sostanzialmente di parti di interesse della società. Ma questo ha una sua legittimità. Il grande lavoro che noi abbiamo fatto nell’ultimo anno è quello di andare direttamente sui territori ad incontrare delle persone per non essere incatenati alla necessità di avere una mediazione. Tutti sanno che le stime della manifestazione a favore del ddl Cirinnà degli scorsi giorni sono state ampliamente gonfiate, anche perché altrimenti non si sarebbero fatte tante manifestazioni dislocate sul territorio, che è la strategia che solitamente si usa quando si sa di non poter assicurare un grande numero di partecipanti. Ma noi abbiamo scelto il Circo Massimo per la sua vastità e per la sua apertura, per la sua trasparenza, proprio per far vedere da che parte sta il popolo italiano.

D. – Può ricordarci brevemente perché è stata convocata questa grande manifestazione di popolo e perché le famiglie sono chiamate a partecipare?

R. – La manifestazione del Family Day del 30 gennaio al Circo Massimo ha uno scopo: chiedere al Parlamento di ritirare il ddl Cirinnà sulle unioni civili, che non fa il bene di nessuno, in nessun modo, ma che mina alle fondamenta l’istituto del matrimonio e in questo modo distrugge il ruolo e l’identità della famiglia all’interno dell’ordinamento, negando per conseguenza diretta il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma. Quindi il popolo si riunirà per riaffermare una verità antropologica di base, l’unica sulla base della quale si può costruire poi qualsiasi altro tipo di argomentazione, come ad esempio economica o fiscale.








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