2016-01-29 08:34:00

L'Ue continua a chiudere le frontiere. Ancora morti in mare


Immigrazione. Si continua a morire nel Mediterraneo. 24 persone sono morte a largo del Mar Egeo mentre la Marina Militare italiana ha recuperato sei corpi nel corso di un’operazione di salvataggio a largo della Libia. Intanto l’Unione Europea spinge sulla politica dei rimpatri. “E’ una questione di credibilità”. Michele Raviart:

Il barcone è naufragato a largo dall’isola greca di Samo e tra i morti ci sarebbero anche 18 bambini. Una decina le persone soccorsa dalle autorità. Tra queste anche la Guardia costiera italiana, che a largo di Kos ha tratto in salvo 37 persone, che hanno dichiarato di essere di origine pakistana. Nel Canale di Sicilia si continuano a cercare eventuali dispersi, dopo il ritrovamento di sei corpi su un gommone che stava affondando. Oltre 400 i salvataggi finora.  Intanto da Bruxelles si lavora ad un politica di rimpatri per chi non ha diritto d’asilo.  La Svezia pianifica fino a 80 mila espulsioni, altre 20 mila persone potrebbero lasciare la Finlandia. Si cerca anche un piano comune con Ankara, in cui alcuni Paesi europei si dicono disposti ad accogliere tra i 150 mila e i 250 mila profughi l’anno dalla Turchia, in cambio rimpatri accelarati, la Germania dichiara “Paesi sicuri”, Algeria, Marocco e Tunisia. “O rimpatri sono uno dei pilastri della politica migratoria europea”, spiega la Commissione, mentre da Parigi parla il presidente iraniano Rohani: “auspichiamo che tutti possano avere pari diritti, compresi i migranti”.








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