Il presidente della Conferenza episcopale colombiana e arcivescovo di Tunja, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, ha tenuto ieri a Bogotá una conferenza stampa dopo l’incontro avuto con Papa Francesco in Vaticano sabato scorso. Durante il colloquio con il Santo Padre - riporta l'agenzia Sir - è stato fatto il punto sul processo di pace tra Governo e Farc e, in particolare, su un punto che la Chiesa colombiana pone in evidenza: quello della giustizia transazionale e delle pene alternative al carcere, sempre nell’ambito dell’accordo.
Il ringraziamento al Papa per gli appelli di pace per la Colombia
“Ho personalmente ringraziato il Papa per gli interventi dei mesi scorsi, in particolare
durante il viaggio a Cuba, e per il suo messaggio per la Giornata della pace. Abbiamo
parlato, su sua richiesta, al Governo colombiano perché siano pensate delle pene alternative
al carcere. Per giungere a una riparazione rispetto ai crimini commessi non esiste
solo il carcere”.
Se vogliono veramente la pace le Farc devono fare un grande segno
Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, ha espresso l’auspicio che le Farc consegnino le
armi e ha aggiunto che le devono distruggere tutte se vogliono far parte di un autentico
processo politico. Mons. Castro Quiroga ha spiegato: "Se le Farc consegnano le armi
può sembrare una cosa importante, semplicemente perché non si può avere un movimento
politico armato, cosa che le Farc sono sempre state, quindi il segno più grande che
devono dare è proprio questo, fare un passo nella direzione opposta se vogliono veramente
la pace".
Non si può difendere i propri diritti con le armi
Mons. Castro Quiroga - riferisce l'agenzia Fides - ha aggiunto: "Da nessuna parte,
in un Paese democratico, si può pensare di fare politica difendendo i propri punti
di vista con le armi, cosa che di democrazia non ha nulla. Quindi è molto importante
consegnare le armi oppure fare in modo di distruggerle o fare in altro modo, ma certo
non continuare ad averle". (C.E.)
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