2016-01-27 12:24:00

Veglia di preghiera per la famiglia nei Santuari mariani d'Italia


Si è tenuta ieri in tutta Italia e a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore la veglia per la famiglia dal titolo "Porta un fiore a Maria e ... lascia sbocciare la verità". L'iniziativa che vuole rimettere al centro i diritti fondamentali della donna, del bambino e del nucleo familiare è stata promossa dal Rinnovamento nello Spirito Santo e da alcune Associazioni ecclesiali italiane, in collaborazione con la Diocesi di Roma. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

E’ la Chiesa intitolata alla mamma per eccellenza ad ospitare la veglia mariana dedicata alla donna e alla famiglia. La Basilica di Santa Maria Maggiore, come altri 45 Santuari in tutta Italia, si riempie di fedeli e di fiori colorati portati da ogni madre, per ribadire la centralità del ruolo della famiglia nella Chiesa. Ascoltiamo Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo:

“La preghiera mobilita i cuori: ecco il segreto della preghiera. Chi parla a Dio può parlare anche agli uomini. E noi vogliamo che il Paese ritrovi un linguaggio più profondo, sui grandi temi che riguardano la vita e la morte della gente. E questo gesto precede qualunque discussione, qualunque mobilitazione, qualunque manifestazione, qualunque decisione parlamentare. La preghiera vale in se stessa, la preghiera ci permette non solo di non perdere l’anima, ma di non fare ammalare il cuore della storia e il cuore delle istituzioni, il cuore della nostra Italia. Non dobbiamo permettere che su temi così importanti, quali quelli della vita e della famiglia, un popolo si divida”.

Una preghiera dal valore sociale, che rilancia alcuni concetti del convegno ecclesiale di Firenze e che vuole sottolineare la bellezza della maternità, continua Salvatore Martinez:

“Qualcuno diceva: perché non fare una veglia per i padri? In realtà sono spesso gli uomini a decidere sulla pelle delle donne: qui verrebbe da dire sull’utero delle donne, cioè sulla vita. La vita è indisponibile ad ogni sperimentazione, macchinazione, mercificazione. La vita è dono. Santuario della vita sono proprio le donne. Vogliamo stare dalla parte dei più deboli ed ecco lo sguardo di Maria, per aiutare le nostre donne, le nostre mamme, le nostre nonne, a custodire la vita anche nel durante della vita stessa. La vita è sfidata oggi dal suo nascere al suo compiersi, ma il miglior inno alla vita lo fa la gente con il senso della fede. Dice Papa Francesco: 'E’ infallibile il popolo di Dio quando crede', e noi lo vediamo ogni giorno, con quanta creatività, con quanta fantasia d’amore le donne sanno stare dalla parte della vita”.

Un momento di raccoglimento in cui sono state proposte le letture per i cinque Misteri del Rosario alternate a quelle di storie di vita vera, testimonianze di famiglie che sfidano le difficoltà quotidiane e che saranno presenti sabato 30 gennaio al Family Day:

R. – Siamo qui perché siamo sposati, perché crediamo nella famiglia, è perché sappiamo che la Madonna ci tiene: lei come esempio, come mediatrice di tutte le grazie ci ha riunito qui stasera, per pregare per tutti, non solo per le famiglie ma anche per i giovani e per tutti quelli che vogliono sposarsi un domani e per continuare a credere in quello che Gesù ci ha lasciato: l’amore per tutti, ma soprattutto per i bambini, che hanno bisogno di vivere nell’amore ma anche nella serenità.

R. – L’importanza è molto grande perché è l’amore coniugale, l’amore filiale, il rapporto genitori-figli quello che noi chiediamo e proponiamo.

R. – Quello che ci portiamo dietro dall’esperienza di Philadelphia è proprio questo: che finché c’è una famiglia da salvare, non ci dobbiamo fermare per nessun motivo.

R. – Sicuramente la preghiera è per le mamme, per la donna ma è una preghiera anche per bloccare questo progetto di legge che sta arrivando al Parlamento. Quindi affidiamo al cielo questo progetto e affido al cielo anche la manifestazione che ci sarà sabato.

I tulipani vengono posati sull’altare alla fine della veglia e il vicegerente della diocesi di Roma, mons. Filippo Iannone, conclude la serata ricordando come “la dignità dell’uomo e della donna si intrecciano indissolubilmente con i diritti della famiglia”.








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