2016-01-27 14:06:00

Rapporto Transparency: corruzione male sociale che grava su tutti


Somalia e Corea del Nord i Paesi più corrotti, Danimarca e Finlandia i più virtuosi, mentre l’Italia è al 61.mo posto nella classifica mondiale 2015 – 168 gli Stati presi in esame – stilata ogni anno da "Transparency International", organizzazione con sede a Berlino, presente in oltre 100 Paesi, impegnata a prevenire e contrastare questo male sociale diffuso ovunque, nella pubblica amministrazione e nella politica. Nessuno Stato è escluso. Roberta Gisotti ha intervistato Virgino Carnevali, presidente di "Transparency Italia":

D. – Dott. Carnevali, quale evidenze da sottolineare nella classifica 2015?

R. – Un caso specifico è quello del Brasile: dopo lo scandalo Petrobras è crollato il suo indice di corruzione, però mediamente nel mondo siamo agli stessi livelli degli altri anni, chi più chi meno tra tutti gli Stati.

D. – La corruzione è un male morale ma anche un male economico che si riflette poi nella vita di tutti i cittadini…

R. – Certamente sì. La corruzione si batterà solo quando il cittadino capirà che la paghiamo tutti, un po’ come l’evasione fiscale. Finché si tollera l’evasione fiscale del vicino, non ci si rende conto che le tasse che non paga lui le paghi tu, l’evasione fiscale non sarà mai debellata. La stessa cosa accade con la corruzione: bisogna che i cittadini si rendano conto che non è possibile tollerare anche le piccole forme di corruzione, perché da queste nasce una mentalità che porta alle grandi forme. La corruzione è un male che paghiamo tutti.

D. – Veniamo all’Italia: tra i Paesi del G20 è al decimo posto preceduta da Corea del Sud e Arabia Saudita ed è penultima nell’Unione Europea, seguita solo da Bulgaria e preceduta da Romania e Grecia…

R. – In Italia, stanno emergendo clamorosi fatti di corruzione e siccome questo indice misura la percezione della corruzione è chiaro che quando viene scoperto un caso clamoroso come quello di "Roma Capitale" la percezione schizza in alto. Per cui, io mi sarei aspettato addirittura un peggioramento, visti tutti i casi che vengono scoperti. Come ha detto il nostro capo di Stato, l’Italia forse è il Paese dove la corruzione è combattuta di più nel mondo. Per cui, che il Paese sia corrotto è inutile negarlo, lo sanno tutti. Ma d’altro canto, più si combatte e fai emergere i fatti corruttivi più la percezione aumenta. Ed è per questo che noi vediamo dei Paesi dove la corruzione è endemica che hanno un posizionamento in molti casi addirittura migliore del nostro, perché in questi casi nessuno la percepisce come tale.

D. – La vostra organizzazione è impegnata a prevenire, a contrastare al corruzione. Quale proposta arriva da questo Rapporto?

R. – Noi ci muoviamo su vari campi. Da molti anni andiamo nelle scuole a spiegare i problemi della corruzione ai ragazzi, ci muoviamo facendo dei protocolli, delle collaborazioni – come il protocollo che oggi abbiamo firmato con Anac. Abbiamo un protocollo anche con Unioncanìmere... Cerchiamo di mettere insieme delle "buone pratiche", che vadano a contrastare la corruzione, promuoviamo iniziative legislative.

D. – Sembra di capire che il fatto più importante per contrastare la corruzione sia la presa di coscienza da parte della società civile che deve farsi parte attiva…

R. – Sicuramente sì. Non devono essere tollerati i piccoli casi di corruzione, il cosiddetto “ungere le ruote”... Quello non fa altro che predisporre gli animi alla corruzione.








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