2016-01-27 12:10:00

Forum famiglie: legge difenda diritti bambini non interessi adulti


“Tutti sono capaci di dare amore, ma un bambino ha bisogno di un padre e di una madre”. Così il Forum delle famiglie sul tema della “stepchild adoption”, tra pochi giorni in discussione al Senato nell’ambito del ddl Cirinnà sulle unioni civili. E proprio in Senato le associazioni di ispirazione cattolica che si occupano di adozione hanno presentato la loro posizione sull’argomento. Il servizio di Michele Raviart:

Il diritto di un figlio non può essere equiparato al diritto ad avere un figlio. Da questo assunto il Forum delle famiglie, che riunisce più di 400 associazioni, muove la sua critica al ddl Cirinnà. Un testo che, secondo il presidente De Palo, “non tiene conto dell’elemento più fragile”, il bambino. Al “sì” alle unioni civili purchè non si confondano con il matrimonio, il forum pronuncia un netto “no” alle adozioni da parte di coppie omosessuali. Marco Mazzi, presidente di Famiglie per l’accoglienza:

“Credo che un bambino abbia diritto ad avere il massimo e il massimo non è questo. Il bene di un bambino è di poter godere della complementarietà che esiste tra un padre e una madre. L’abbraccio della diversità è per lui un nutrimento, un esempio, un luogo che gli permette di diventare sé stesso. Quindi, noi siamo contrari a questa proposta”.

L’adozione, spiega il presidente dall’Aibi Marco Griffini, riguarda i bambini che sono stati abbandonati o che sono stati allontanati dai loro genitori dal giudice. Non è quindi il caso della “stepchild adoption”, in cui il figlio che il partner ha avuto in una relazione precedente è comunque riconosciuto. Una situazione che, nel caso di coppie omosessuali, riguarda in Italia circa 500 bambini e che può essere già risolta sulla base dalla nuova legge sulle adozioni, entrata in vigore nel novembre del 2015. Marina Zornada Vegliach, vicepresidente di Azione per Famiglie nuove:

“L’adozione è un fatto molto importante, non può rientrare in un decreto legge che si occupa di tutt’altra cosa. Oltretutto, la legge sulle adozioni, al capitolo 44, prevede anche la presa in esame da parte del giudice tutelare di casi speciali. In alcuni casi, è stato affidato il minore anche ad una persona omosessuale. La normativa attuale già prevede la tutela di questi casi particolari”.

Sono circa 10 mila le famiglie in attesa di una risposta alla loro richiesta di adozione, a fronte di un numero di bambini abbandonati sempre maggiore, anche se solo mille l’anno sono dichiarati “adottabili”. Giovanni Paolo Ramonda, presidente dell’Associazione Papa Giovanni XXIII:

“Sono più di 35.000 i minori in Italia che sono fuori dalla loro famiglia di origine, quindi che, invece di andare in istituto o in comunità, potrebbero andare in affidamento o in adozione. Il Parlamento si occupi di questo, facendo una legislazione favorevole a questa procedura. E in più, le adozioni internazionali: ci sono milioni di minori in tutto il mondo che sono alla fame e che muoiono, perché non hanno qualcuno che si prenda cura di loro”.

Il “Family Day” di sabato prossimo sarà quindi l’occasione per ribadire le priorità delle associazioni che si occupano di adozioni. Marco Giordano presidente di progetto Famiglia:

“Saremo presenti, ma innanzitutto per raccontare con la presenza, con la testimonianza, che la famiglia è una realtà bella, viva, dentro la quale si esprimono intense scelte di gratuità e di solidarietà. Perché, il genitore – il papà, la mamma – che decidono di dedicare la propria vita ai figli, una prole numerosa quando è possibile, sono sicuramente un fattore di umanizzazione della nostra società. Noi siamo per una legge che tuteli il diritto dei bambini e non per altre iniziative che vedono invece al centro gli interessi degli adulti”.








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