2016-01-26 12:00:00

Centro Studi Americani dedica 2016 a ruolo Papa e S. Sede


Per la prima volta dalla sua fondazione, il Centro Studi Americani in Roma dedicherà un anno intero al ruolo del Papa e della Santa Sede nella politica internazionale. Primi eventi di questo 2016 un seminario sulla prossima visita di Papa Francesco in Messico e una tavola rotonda sulla libertà religiosa. Su come sia nata questa idea, Alessandro Gisotti ha intervistato il direttore del Centro, Paolo Messa:

R. – La scelta del Centro Studi Americani di dedicare nel 2016 un programma al ruolo in politica estera della Santa Sede, nasce dalla constatazione di quello che effettivamente già oggi il Vaticano rappresenta e cioè un crocevia straordinario dal punto di vista diplomatico, uno sforzo per raggiungere risultati storici come quello di Cuba e non solo. E’ evidente che l’influenza positiva di questo Pontefice, ma in generale della Santa Sede, ha effetti positivi che non possono non essere studiati, raccontati e approfonditi.

D. – E’ possibile in qualche modo anticipare quali saranno i temi o perlomeno i filoni tematici principali, che verranno approfonditi dal Centro Studi Americani in questo 2016?

R. – Certamente discuteremo di libertà religiosa e di dialogo fra le diverse religioni, ma anche dei diversi scacchieri internazionali: sia quelli dove il Papa si recherà in viaggio sia quelli dove c’è più evidentemente uno sforzo diplomatico da parte della Santa Sede. Fra tutti, la centralità dell’America, compresa l’America Latina ovviamente.

D. – Papa Francesco fra pochi giorni si recherà in Messico, ritorna quindi nel continente americano. Quanto ancora pesa, che incidenza ha ancora oggi, dopo alcuni mesi, la visita invece di Francesco proprio negli Stati Uniti?

R. – La visita negli Stati Uniti è stato un fatto storico. Non era la prima volta che un Pontefice varcava le soglie del terreno statunitense, ma certamente l’intervento del Santo Padre al Congresso Americano ha segnato un momento, anche politicamente, rilevantissimo: è stata la consacrazione di un ruolo geopolitico, oltre naturalmente all’evidenziazione di una presenza – nel senso migliore del termine, ovviamente – politica nella società americana. Tutti hanno colto la forza propulsiva di un messaggio, quello di Francesco, che ha un impatto forte nella vita di tutti quelli che hanno fede, ma che riesce a trovare una sintonia forte con il mondo laico su diversi argomenti e, fra tutti, segnalo sicuramente i temi della Global Governance e dei cambiamenti climatici.








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