2016-01-25 14:33:00

Niger: ricordati gli attacchi contro i cristiani di un anno fa


Un triduo e una solenne celebrazione hanno commemorato la settimana scorsa a Niamey e a Maradi, nel Niger, gli atti vandalici perpetrati un anno fa – il 16 e 17 gennaio - a danno di sette parrocchie durante le manifestazioni contro le caricature del settimanale satirico Charlie Hebdo. “Vogliamo testimoniare la grande speranza che è in noi – recitava la monizione introduttiva della celebrazione eucaristica del 17 gennaio –. Vogliamo anche, meditando questa pagina così provata della storia della nostra Chiesa Famiglia, … attestare il nostro desiderio a lavorare per ristabilire una coabitazione pacifica e fraterna tra musulmani e cristiani”.

Durante le celebrazioni un suggestivo rito penitenziale ricco di simboli
Suggestivo il rito penitenziale durante le Messe, con una processione di tre simboli: la cenere (simbolo delle chiese saccheggiate e incendiate, ma anche di speranza e di rinascita della Chiesa stessa da queste), la sabbia (simbolo della terra nigeriana e dei suoi valori) e il logo del Giubileo della Misericordia (simbolo del perdono che i cristiani sono chiamati ad offrire a quanti li hanno offesi). Simboli, si legge sul portale della Chiesa del Niger, volti ad esprimere la ferma volontà della Chiesa di radicarsi nelle realtà locali e di pregare per l’amore, la tolleranza, la giustizia, la pace, il perdono e la solidarietà.

Nell’anno della Misericordia l’invito ai cristiani a perdonare
Mons. Ambroise Ouédraogo, vescovo di Maradi, ha esortato i fedeli a perdonare e ad amare sull’esempio di Gesù, a voler bene ai propri nemici, a pregare per i propri persecutori e a vivere e testimoniare la misericordia di Dio in questo speciale Anno Santo. “Facciamo di questo Giubileo un tempo favorevole per tutti – ha aggiunto il presule – perché guardando alla misericordia di Dio che supera ogni limite umano … diveniamo a nostra volta testimoni più decisi e più forti di questa misericordia divina”.

Esortazione ad intensificare il dialogo cristiano-islamico
Il vescovo di Maradi ha osservato che l’esperienza del perdono è sempre più rara, ma che senza la testimonianza del perdono, la vita è infeconda e sterile, quindi ha esortato i fedeli ad approfondire e rendere più credibile e più efficace nel Niger il dialogo islamo-cristiano. “Ciò – ha spiegato mons. Ouédraogo – ci chiede di uscire e di andare incontro ai nostri fratelli e alle nostre sorelle musulmani in uno spirito di amore, di collaborazione e di ricerca per una vita sociale più fraterna”.

Una pastorale per i giovani che promuova il dialogo islamo-cristiano
Per il presule è necessaria anche una pastorale di accompagnamento per i giovani ed iniziative per far si che giovani cristiani e musulmani lavorino insieme e collaborino in iniziative solidali comuni allo scopo di creare legami di amicizia e di fraternità per la promozione della pace e della giustizia. A sacerdoti, religiosi e religiose, infine, l’invito a vegliare sui fedeli, ad essere servitori nelle comunità cristiane e ad aiutare ciascun battezzato a vivere e a testimoniare la propria fede cristiana nella verità e con amore tra i fratelli e sorelle musulmani. (T.C.)








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