2016-01-22 14:47:00

Osce. L'osservatore permanente vaticano interviene sulla Shoah


“Il ricordo della Shoah, ma anche dello sterminio pianificato dei Rom e dei Sinti e di altri gruppi di persone trattate con assoluta cattiveria da questo programma malvagio ci chiama a un più profondo e universale rispetto della dignità di ogni persona”. E’ quanto ha dichiarato mons. Janusz Urbańczyk, Osservatore Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite a Vienna, in riferimento alla Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto,  che sarà celebrata il 27 gennaio.

No a ideologie e regimi che considerano alcuni esseri umani inferiori
“L’Olocausto – ha detto il presule intervenendo alla 1086.ma riunione del Consiglio Permanente della OCSE – ci ricorda che se se non si riconosce che tutti gli uomini e donne fanno parte di un’unica grande famiglia e se non conviviamo con il nostro vicino e con lo straniero, quello che ci aspetta è la disumanità. Il suo ricordo è anche un monito a non cedere a ideologie che giustificano il disprezzo della dignità umana”, ha aggiunto, richiamando  il terrorismo e le guerre perpetrate oggi nel mondo in nome di Dio: “Da un lato – ha osservato – c’è l’abuso del nome di Dio per giustificare una violenza insensata contro persone innocenti; dall’altro, c’è il cinismo che dimostra il disprezzo di Dio e ridicolizza la fede in Lui”. “L’innata dignità di ciascuno e di ogni persona – ha proseguito il rappresentante vaticano - esige che a nessun regime o  ideologia si possa permettere di non considerare e trattare tutti gli esseri umani come pari, ai quali il Creatore ha dato diritti e dignità inalienabili”.

L’impegno della santa Sede contro ogni forma di anti-semitismo
Ricordando il 50° anniversario della Dichiarazione conciliare “Nostra Aetate” sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, mons. Urbańczyk ha quindi ribadito che la Santa Sede è determinata a continuare il suo impegno contro ogni forma di anti-semitismo, perché, come ha affermato Papa Francesco alla  Sinagoga di Roma, “Sei milioni di persone, solo perché appartenenti al popolo ebraico, sono state vittime della più disumana barbarie, perpetrata in nome di un’ideologia che voleva sostituire l’uomo a Dio” e “il passato ci deve servire da lezione per il presente e per il futuro”. (L.Z.)








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