2016-01-21 14:18:00

Crepet: difendo diritto bambini a conoscere il padre e la madre


Il dibattito sull’utero in affitto, interno alla discussione sul ddl Cirinnà in materia di unioni civili, coinvolge tutta l’opinione pubblica, non solo cattolica. Se l’oncologo Umberto Veronesi parla di “pratica moralmente accettabile”, un deciso “no” alla maternità surrogata arriva dallo psichiatra Paolo Crepet. Paolo Ondarza lo ha intervistato:

R. – Io difendo il diritto di qualsiasi bambino del mondo di poter fare ad un certo punto della vita una domanda a chi gli sta davanti, che siano uomini e donne: “Chi è mio papà? Chi è mia mamma?”. A questa domanda noi dobbiamo poter rispondere. Ho visto molte volte nel mio lavoro clinico persone che hanno voluto, anche ad un’età molto avanzata, e hanno fatto cose folli per rivedere una persona che magari è stato il padre biologico e non quello reale della sua vita.

D. – Non si tratta dunque di un problema solo giuridico ma anche psicologico; che conseguenze può avere il fatto di non poter conoscere le proprie origini?

R. – Credo che ognuno di noi può avere la risposta facendosi la domanda. Credo anche il professor Veronesi con tutto il rispetto. Credo che anche per il professor Veronesi se alla domanda: “Chi è mia mamma?”, ricevesse come risposta "è stata una signora che ha affittato l’utero per tremila dollari", quello non sarebbe il più bel giorno della sua vita.

D. – Dunque il diritto del bambino a conoscere la maternità è un diritto da tutelare nel momento in cui si affronta un tema come quello della maternità surrogata …

R. – C’è un’enorme quantità di studi sulla relazione emotiva che c’è tra il feto e la mamma durante i nove mesi di gravidanza. Non è un oggetto che hai nella pancia; è un essere umano vivente che ha delle relazioni con te. Quindi mi chiedo come si possa pensare che questo non debba essere importante.

D. – Lei ha usato toni forti: ha parlato di utero in affitto come “eugenetica” ed ha assimilato questa pratica al “nazismo”…

R. – … nazismo nel senso che l’eugenetica è la scienza genetica e i nazisti volevano che tutti i bambini fossero biondi con gli occhi chiari. C’è anche un’altra cosa particolarmente indisponente secondo me: la pratica dell’utero in affitto è una cosa che si può fare solo se si hanno i soldi. Quindi due gay operai della Fiat non possono accedervi. In ogni caso, lei capisce bene, che se due signori gay andassero in California o in Canada ad affittare un utero, non cercherebbero una signora grassa, ma troverebbero qualcosa che si addice alla loro razza. Questo si chiama “eugenetica”, una prassi molto amata dai nazisti.

D.  - … che quindi pone anche la questione di discriminazione economica tra chi si può permettere o meno di ricorrere all'utero in affitto …

R. – Mi pare evidente. Se lei sa quanto costa andare in California o in Canada per convincere una signora ad affittare l'utero, lei capisce che una persona con uno stipendio con 1300 euro al mese non può ricorrervi.








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